Un caso misterioso a Palermo in cui è vittima una 47enne siciliana che ha visto affissi nella sua città manifesti recanti i volti dei suoi presunti 14 amanti accanto al suo viso. La donna esclude che l’azione sia stata messa in atto dall’ex marito
Una storia assurda di violenza psicologica che dura ormai da tempo quella vissuta da una donna a Palermo che, al Corriere della Sera, ha raccontato la sua vicenda. La vittima è un’imprenditrice siciliana che chiede aiuto per gli abusi psicologici che negli ultimi giorni sta subendo, aumentati recentemente anche sui social.
Tutto inizia quando alcuni ignoti affissano sui muri della città siciliana alcuni manifesti contenenti il volto della donna con accanto ben 14 volti dei suoi presunti amanti. Ma non finisce qui, perché non appagati dal loro cattivo gesto gli autori avrebbero anche bruciato tre auto appartenenti alla 47enne.
Nei giorni successivi all’apparizione dei manifesti la violenza psicologica è anche aumentata. La donna si è vista subissare di commenti indegni sui social. Così la 47enne rivela al Corriere anche che la “prima copia di quel calendario con le foto le fu recapitato tre anni fa mentre si stava separando dal marito. Subito dopo l’incendio della prima auto”.
Violenza psicologica a Palermo: vittima una 47enne siciliana
La donna denuncia alle forze dell’ordine il fatto dichiarando che nei suoi confronti sospetta ci sia un accanimento. Per spiegare meglio la situazione utilizza anche un termine ben preciso, così come riporta anche Leggo: “una “fatwa” partita senza sapere cosa c’è di vero, contro me che sono donna. Cosa che non sarebbe accaduta se fossi stato un uomo. Ad una fatwa partecipano più le donne che gli uomini. L’imprenditrice continua dicendo: “Dicono che dovrei sceglierli bene gli amanti. Dando per scontato che quanto è stampato sia reale. E non c’è nulla di vero”.
L’imprenditrice siciliana esclude, seppur non si fida di nessuno, che dietro tutto questo ci sia la mano dell’ex marito. Così afferma: “Non posso immaginare che un papà arrivi a distruggere la vita dei figli, una bimba di 13 anni, un ragazzino di 17, dopo una separazione conflittuale”.
Chi si nasconde dietro al macabro gioco
Secondo le indagini seguite dai carabinieri di Palermo, al momento non sarebbero emersi particolari dettagli tali da poter indirizzare verso uno o più responsabili. Rimangono tutt’ora sconosciute le identità degli autori. La 47enne conclude affermando che qualcuno vuole il suo male. “Qualcuno è ossessionato, lo percepisco attraverso i messaggi che arrivano sul mio smartphone”.