La latitanza di Matteo Messina Denaro e il prosieguo delle indagini per accertare quanto accaduto in questi anni: arrestato medico Alfonso Tumbarello e anche il tuttofare del boss trapanese.
Matteo Messina Denaro si trova in carcere presso la casa circondariale dell’Aquila dove sta scontando una pena all’ergastolo dopo le condanne inflitte in qualità di mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Ora emergono nuovi dettagli sugli ultimi arresti dopo quelli del boss.
Arresto il professionista sanitario Alfonso Tumbarello e il tuttofare del boss catturato di recente a Palermo nei pressi di una clinica privata. Intanto i pm hanno spiegato nel dettaglio le responsabilità del dottore.
Alfonso Tumbarello avrebbe offerto a Messina Denaro “riservatezza sulla sua reale identità, e dunque gli ha consentito di continuare a sottrarsi alla cattura“, si legge nelle note dei pubblici ministeri. Il professionista nel campo medico sarebbe stato pienamente consapevole delle prescrizioni mediche che faceva per il falso Andrea Bonafede. In realtà, invece, tutto sarebbe stato fatto per “il super latitante di Castelvetrano“.
L’accusa firmata dal procuratore capo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido ha portato all’arresto del medico di Campobello di Mazara. I carabinieri lo hanno arrestato con gravissime accuse a suo carico. In manette anche il collaboratore del medico, colui che si sarebbe preoccupato di consegnare le ricette. Fra le persone fermate spicca anche il cugino del vero Bonafede, il prestanome di Matteo Messina Denaro.
Tumbarello è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, per Bonafede emerge l’accusa di procurata inosservanza della pena. Il dottore avrebbe firmato diverse prescrizioni di natura medica, così da permettere al latitante sotto falso nome di operarsi nel 2020 a Mazara del Vallo, nonché sottoporsi alle cure oncologiche presso la clinica La Maddalena di Palermo.
Si tratta di un dottore andato in pensione il 31 dicembre 2022, ma che avrebbe continuato ad operare per il latitante. L’accusa conferma che Tumbarello avrebbe redatto documenti falsi a nome di Andrea Bonafede, offrendo di fatto la possibilità a Matteo Messina Denaro di potersi curare, nonostante la latitanza. Un percorso sanitario condotto pienamente sotto falsa identità, ora le accuse per quanto scoperto. Le indagini proseguono e non si escludono novità a stretto giro dopo l’arresta del boss siciliano.
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