Inchiesta Prisma, l’indagine sul modello organizzativo di bilancio della Juventus fa discutere a causa anche di un PM: Ciro Santoriello.
I social avrebbero dovuto agevolare le relazioni, invece hanno finito per complicarle. Nell’epoca dell’ipertrofia mediatica potrebbe non esistere diritto all’oblio: le cose restano indelebili fin quando circolano in Rete e potrebbero tornare a scoppio ritardato come un fulmine a ciel sereno. Questo è quanto sta accadendo al PM Ciro Santoriello, coinvolto in prima persona nell’inchiesta Prisma. L’indagine vede la Juventus protagonista per quanto concerne sia le plusvalenze fittizie che i bilanci alterati.
Le due argomentazioni sono strettamente correlate dal punto di vista giudiziario visto che, secondo l’impianto accusatorio, le operazioni di plusvalenza avrebbero contribuito anche ad alterare il bilancio per consentire l’iscrizione al campionato bypassando i vincoli del Fair Play Finanziario. Successivamente c’è la questione stipendi, con i giocatori a conoscenza di dinamiche non proprio lecite nella distribuzione degli ingaggi. Cristiano Ronaldo in primis, con una carta la cui validità però è ancora da stabilire.
Inchiesta Prisma, il PM anti-Juve fa discutere: le affermazioni della discordia
Quel che, invece, il Web ha già stabilito è il ruolo di Santoriello che dovrebbe – nel rispetto delle sue funzioni – essere imparziale. Anzi: in gergo tecnico, super partes. Invece parteggia eccome. Per il Napoli, ma soprattutto contro la Juventus. L’uomo non è solo il proprio lavoro, a prescindere da quale sia il suo impiego: nella fattispecie il PM è un appassionato di calcio, quando non lavora tifa Napoli, ma soprattutto ha un’avversione acclarata per la Juventus.
Tratto distintivo emerso grazie a dei video che circolano in Rete dal 2019 e sono riemersi a quattro anni di distanza proprio nel corso dell’inchiesta che la Procura di Torino – in maniera congiunta con altri organi di Giustizia – sta portando avanti. Le frasi che l’uomo sottolinea nel corso di un convegno dal titolo “Il modello organizzativo nelle società calcistiche: la prevenzione dagli illeciti tra giustizia penale e sportiva” sono piuttosto pesanti e circostanziate.
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“Come tifoso è importante il Napoli, come pubblico ministero sono antijuventino, contro i ladrocini in campo, eppure mi è toccato scrivere archiviazioni“. Parole che lasciano poco spazio a interpretazioni. L’uomo fa riferimento ad alterazioni avvenute nel passato recente che non soddisferebbero il reale stato delle cose. Circostanza che ha fatto rumore, in molti ora si chiedono se l’attendibilità di Santoriello possa essere davvero esaustiva nell’affrontare un procedimento penale e sportivo di questo genere.
Ciò non toglie che le penalizzazioni e le imputazioni alla Juventus restano suffragate da tesi piuttosto articolate e puntuali, ma resta l’onta di una imparzialità venuta meno da parte di alcuni interpreti. Vizio di forma, non negli atti ma nei comportamenti, che la Juve cavalcherà. Resta da capire con quali effetti, visto che i video in questione risalirebbero al 2019. Il passato non si cancella, ma occorre sempre discuterne il valore.