Roma, Zaniolo è pronto ad agire. Il calciatore ha mostrato una mano tesa alla società, ma non è detto che basti: gli scenari.
Zaniolo, vittoria di Pirro. Il centrocampista offensivo della Roma ha diramato un comunicato ufficiale in cui tende una mano ai giallorossi: “Mi metto a disposizione della società”, in soldoni. Una sorta di scuse che tali non sono e per questo fanno arrabbiare ancor di più Pinto e i Friedkin: Direttore Generale e proprietario del club fanno fronte comune. Zaniolo deve portare pazienza e, forse, anche ritrovare credibilità dopo uno strappo che non si ricuce certo con una lettera. Anche se a mezzo stampa.
Nessun ripensamento, dunque, passi indietro non se ne fanno e il talento di Massa resta al suo posto (cioè fuori dal progetto tecnico) fino a nuovo ordine. L’idea di partenza è quella di tenerlo in tribuna fino a giugno: allenarsi a vuoto aspettando la prossima sessione di mercato. A quel punto, o si tratta la rescissione oppure si aspetta che qualche squadra faccia un’offerta.
Sicuramente la scadenza al 2024 è una meta troppo lontana: percorso impossibile da affrontare per il giocatore che trema all’idea di dover stare tutto questo tempo lontano dai campi e dalla Nazionale perchè Mancini – Commissario Tecnico dell’Italia – ha detto che convoca soltanto chi gioca. Non è, al momento, il caso di Zaniolo che paga evidentemente la brusca rottura con la società giallorossa: il rifiuto di giocare a La Spezia condito con la volontà di disertare l’incontro con gli inglesi del Bournemouth che ha fatto saltare – di fatto – la trattativa per la cessione.
Il ragazzo aveva un accordo con il Milan, a quello voleva arrivare, ma la pista rossonera è saltata più o meno per gli stessi motivi. E poi anche perché la Roma non accettava i termini del club rossonero. L’offerta inglese gli sembrava più appropriata. Il malcontento, poi, deriva anche dal fatto che l’atteggiamento di Zaniolo avrebbe incrinato anche i rapporti tra Friedkin e il proprietario del Bournemouth Bill Foley.
Un’amicizia molto importante rovinata per l’insolenza di un tesserato: questo incrina anche i rapporti in ambito economico. Aspetto su cui la Roma non può passare sopra. In special modo Friedkin che attraverso le relazioni gestisce i suoi capitali, movimenti che vanno oltre i giallorossi, per questo è vietato mettersi in mezzo.
La “musica” per Zaniolo è chiara: nessuna speranza di vincere la presunta causa per mobbing che avrebbe intentato alla società. Quindi aspetta, non si sa per quanto. Uno spiraglio arriva dalla UEFA, il calciatore è stato inserito nella lista dei possibili convocati per l’Europa League. Resta, però, una questione burocratica: la realtà è un’altra e a Zaniolo sembra piacere poco.
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