Maria Mesi, 54 anni, fidanzata del capomafia più di 20 anni fa, e suo fratello Francesco. Entrambi già condannati per favoreggiamento. Nelle indagini su Matteo Messina Denaro spuntano nomi dal passato
Il passato si dimentica, forse, ma non si cancella. Ecco allora che nelle indagini sulla latitanza di Matteo Messina Denaro riappaiono non fantasmi, ma figure importanti della storia e della vita dell’ex super latitante, oggi in carcere al 41bis all’Aquila.
E’ il caso di due nomi estremamente noti, famigerati verrebbe da dire come quelli di Maria Mesi, 54 anni, fidanzata del capomafia più di 20 anni fa, e suo fratello Francesco. Entrambi già condannati per favoreggiamento.
Come scrive anche oggi il Corriere della Sera, i militari dei Ros nella serata di ieri sono arrivati a casa loro. E non si trattava di una visita di cortesia. Si sono presentati nell’edificio, una palazzina gialla in via Milwaukee, ad Aspra, frazione marinara di Bagheria. Distante soltanto pochi metri da quella casa in cui il capo mafia negli anni 90 si vedeva con la donna. E già a quei tempi Messina Denaro era nella lista dei ricercati. Gli investigatori ritengono che se il boss sia stato protetto a quei tempi, possa aver continuato i rapporti coi fiancheggiatori, che potrebbero essere ritenuti tali anche oggi. La motivazione ha spinto i carabinieri alla perquisizione anche di una casa in campagna della Mesi. Sono stati sequestrati anche telefoni e pc. Dunque l’ex fidanzata di Matteo Messina Denaro e suo fratello Francesco, risulterebbero indagati di nuovo.
Maria Mesi, per aver protetto il boss venne condannata a due anni. In Cassazione infatti venne meno l’aggravante mafiosa. Le testimonianze dei collaboratori di giustizia consentirono infatti a magistrati e investigatori dell’epoca di rintracciare la casa in cui Maria e Messina Denaro, consumavano la propria relazione. Nell’alcova c’era del cibo e pure un foulard di Hermes, una consolle Nintendo. L’appartamento venne monitorato per diverso tempo, ma Messina Denaro di certo venne avvertito e l’arresto venne mancato. Maria Mesi venne arrestata nel giugno del 2000.
Tra la donna e il padrino il legame era forte, appassionato. Lo hanno dimostrato anche alcune lettere scritte dalla Mesi e trovate in seguito. L’ex fidanzata del boss risultava inoltre molto vicina al cognato di Messina Denaro, Filippo Gottadauro e anche al fratello Carlo, a capo della Sud Pesca, azienda presso la quale la donna era impiegata. Sempre secondo quanto scritto dal Corriere, il fratello della Mesi lavorava invece alle dipendenze dell’Ingegnere Michele Ajello, che risulterebbe prestanome del boss Provenzano. Condannato a 16 per mafia e considerato il ras della sanità privata
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