Per l’assalto alla sede romana della Cgil del 2021, il tribunale capitolino ha emesso altre due condanne. Claudio Toia e Mirko Passerini dovranno scontare rispettivamente 7 e 5 anni per il reato di devastazione e saccheggio in concorso
Sentenza arrivata a distanza di una settimana dalle altre emesse dal tribunale di Roma a seguito dell’assalto alla sede della Cgil di Roma avvenuto il 9 ottobre 2021. Il gup ha condannato a sette anni e due mesi Claudio Toia, appartenente al gruppo ultras juventino, considerato dagli investigatori vicino al movimento di estrema destra Forza Nuova, e cinque anni e sei mesi a Mirko Passerini.
Ai due uomini è stato contestato il reato di devastazione e saccheggio in concorso. Si aggiungono così altre due condanne e un patteggiamento in relazione all’assalto alla Cgil romana verificatosi nel corso di una manifestazione di protesta contro il green pass.
Altre due condanne per l’assalto alla Cgil di Roma | Tra questi Claudio Toia, capo ultras juventino
Al termine del processo con rito abbreviato, il gup di Roma ha condannato a sette anni e due mesi a Claudio Toia, legato agli ambienti degli ultras juventini nonché vicino a Forza Nuova, e cinque anni e mezzo a Mirko Passerini. Con la sentenza emessa è stato anche accolto il patteggiamento per Emiliano Esperto a quattro anni e mezzo.
Nell’inchiesta portata avanti dal procuratore aggiunto Michele Prestipino in collaborazione con la pm Gianfederica Dito, viene contestato ai due uomini il reato di devastazione e di saccheggio in concorso. Questa ultima sentenza arriva a meno di una settimana da quella emessa ad Andrea Savaia, già attivista no green pass a 6 anni, e a Maurizio Ciocca e Daniel De Filippis condannati sempre per gli stessi atti vandalici a 4 anni.
Per l’assalto alla sede capitolina della Cgil, lo scorso luglio il tribunale aveva già indetto sei condanne in rito abbreviato. In quel caso, la pena più alta era stata emessa nei confronti di Fabio Corradetti, figliastro dell’ex leader romano del movimento di estrema destra Forza Nuova e per Massimiliano Ursino, leader siciliano di FN.