Juventus, niente da fare: la Corte d’Appello non si muove dalle sue posizioni. Confermati i -15 punti alla compagine bianconera, il motivo.
Atti supportati da nuove considerazioni e contingenze. Questo evidenzia la Corte d’Appello della Federazione Italiana Giuoco Calcio rispetto alla decisione – irrevocabile secondo loro – di attribuire una penalizzazione immediata alla Juventus in merito all’inchiesta plusvalenze che si colloca insieme all’indagine Prisma. Stipendi e trasferimenti nel mirino.
Le autorità evidenziano il dolo nella situazione delle plusvalenze fittizie che avrebbero – questo ritiene l’accusa – alterato i bilanci e trasgredito le regole relative all’iscrizione al campionato tenendo conto del vincolo rappresentato dal Fair Play Finanziario: due al prezzo di uno. Capi d’accusa diversi che s’imperniano in un mosaico più grande che, tradotto in burocratese, significa: “Tenuto conto dei precedenti – si legge nella motivazione – che hanno riguardato alterazioni contabili protratte per più esercizi, si ritiene necessario rideterminare la sanzione (da -9 a -15) rispetto a quanto affermato dalla Procura Federale”.
Ci sarebbero, dunque, aggravanti che hanno portato gli organi competenti federali a usare il “pugno duro”. La Juve incassa, attende e programma. Ora rimane il TAR e il Consiglio di Stato per presentare eventualmente ricorso. Un mese di tempo per la procedura, ma non è quello il nodo più pesante. Gli atti di questa Odissea ora passano dalla Giustizia Sportiva a quella Ordinaria. Questo intreccio fa sì che, qualora Ronaldo dovesse parlare in Procura, la deposizione potrebbe aprire ulteriori scenari: l’accusa – nella fattispecie – afferma che CR7 potrebbe avere carteggi specifici a garanzia di passaggio di denaro rispetto all’elargizione di stipendio.
L’incongruenza starebbe nel fatto che la società bianconera, stando alla tesi accusatoria, avrebbe iscritto a bilancio alcune cifre (dichiarandole) per poi far girare altro tipo di compenso per vie traverse. Qui ritornano i carteggi presumibilmente presenti a casa di Ronaldo o presso gli studi dei legali. La procedura CR7 – così rinominata dagli inquirenti – che sarebbe, tra le altre cose, in arretrato di quasi 20 milioni (19,5) potrebbe essere stata utilizzata anche con altri giocatori.
Ecco perchè le retribuzioni nel periodo pandemico sono sotto esame. Il campione lusitano dovrà parlare perché il carteggio determinante riguarda la sua situazione, ma il campanello d’allarme c’è anche per gli altri che rischiano sul piano disciplinare e penale. Dybala, per fare un nome di quella Juventus, rischia la estromissione dal campo per un mese. Motivo in più per cui i risvolti di queste inchieste riguardano tutti.
Se i capi d’accusa vengono confermati, potrebbero saltare teste e fuoriclasse. Dybala, nello specifico, ora è a Roma ma l’allontanamento dai campi scatterebbe ugualmente. Lo stesso vale per i componenti di quella squadra che oggi guardano le cose da un’altra prospettiva: l’intreccio fra passato e presente, però, non è finito. E neanche le sue conseguenze.
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