Una donna che ha frequentato Matteo Messina Denaro si è presentata ai carabinieri per riferire di essere stata l’amante dell’ex superlatitante, ignorando però la sua identità. Ecco cosa è successo nei dettagli.
Una donna è stata sentita dai militari dell’Arma a proposito di una storia avuto con Matteo Messina Denaro. I carabinieri si sono messi all’opera per verificare quanto raccontato loro ed hanno perquisito la casa della testimone, che non risulterebbe al momento indagata.
Altri accertamenti sono stati eseguiti anche in riferimento ad altre due donne, segnalate alle forze dell’ordine da alcune fonti. I covi del boss sono stati passati in rassegna dagli investigatori, che tra le altre cose vi hanno trovato una parrucca e dei vestiti per donna.
Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta su Matteo Messina Denaro. Prima di essere catturato l’ultimo padrino avrebbe frequentato una donna. A dirlo è stata lei stessa presentandosi spontaneamente ad una stazione dei carabinieri. Durante il racconto avrebbe però precisato di non sapere chi fosse realmente. Riferendosi a lui la donna l’avrebbe identificato come “l’uomo visto in televisione”. A quanto trapela i carabinieri stanno eseguendo dei controlli e hanno perquisito l’abitazione della donna. Gli investigatori sono molto cauti nel credere alla versione riferita loro.
Approfonditi accertamenti sono stati fatti sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Paolo Guido. Una fiamma storica di Matteo Messina Denaro è stata sicuramente Andrea Haslehner, una viennese che veniva in Sicilia per le vacanze, soggiornando al “Paradise Beach” di Selinunte. Una donna di alto profilo, poliglotta e studiosa di germanistica e romanistica. A raccontare alcuni dettagli della relazione con il capomafia è stato un pentito: Francesco Geraci. A sentire l’uomo, la fidanzata del criminale “Era bionda, con gli occhi azzurri, alta circa un metro e settanta, aveva vent’anni”. La giovane aveva fatto perdere così tanto la testa a Matteo Messina Denaro che questi fece uccidere un uomo innamorato di lei: il vicedirettore dell’albergo dove risiedeva la ragazza. Era la sera del 21 febbraio 1991.
Le forze dell’ordine stanno cercando di mettere insieme tutti i pezzi dell’intricato puzzle. Si scava sentendo alcune persone di Campobello di Mazara riguardo alla rete di informatori a disposizione del mafioso. Si rimane scettici sul fatto che le persone con cui si relazionava il boss non sapessero chi fosse. Nei pizzini ritrovati nel covo, ci sono nomi e numeri di telefono, anche di donne che potrebbero essere state sue amanti. In uno scritto di Matteo Messina Denaro indirizzato a una certa Sonia si legge: “Devo andare via e non posso spiegarti ora le ragioni di questa scelta. In questo momento le cose depongono contro di me”.
Ancora: “Sto combattendo per una causa che oggi non può essere capita. Ma un giorno si saprà chi stava dalla parte della ragione…”. La fama di latin lover del boss è un fatto assodato, fin da quando il suo nome si è legato a due donne, all’inizio della latitanza. Una è Franca Alagna, madre di sua figlia e coinquilina della madre dell’ex superlatitante. Un’altra è Maria Mesi, innamorata persa di lui.
Molti dei suoi regali saranno ritrovati nel nascondiglio di via Aspra. La giovane lavorava nell’indotto delle attività della mafia, in un’azienda dei Guttadauro. A lui scriveva: “Ti amo e ti amerò per Tutta la vita, Tua sempre Mari…” . Poi c’è una Francesca, che avrebbe frequentato Matteo Messina Denaro per poco tempo.
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