Reddito di cittadinanza, al via controlli mensili | Chi rischia di perdere il sussidio da subito

Siglato sulla base delle nuove direttive, il Protocollo operativo che permette un controllo automatico mensile. Inps e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria vigileranno su chi non ne ha più diritto, sospendendo il reddito di cittadinanza già da questo mese.

Reddito di cittadinanza: saltano già ora i primi assegni? Il punto di arrivo dell’esecutivo è chiaro, ovvero stopparlo per coloro che non rientrano nella platea di beneficiari, fino al momento in cui il sussidio verrà tolto completamente.

Reddito di cittadinanza, al via i controlli mensili. Chi rischia di perdere il sussidio
Reddito di cittadinaza, al via i controlli mensili. Chi rischia di perderlo da subito. Foto Ansa

Soltanto una settimana fa, in questa direzione è stato siglato  il Protocollo operativo che consente  un controllo automatico mensile. Inps e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria monitoreranno coloro che hanno i requisiti per avere il reddito di cittadinanza, al contrario chi non ne avesse, potrebbe incappare nella  sospensione anche immediatamente.

Reddito di Cittadinanza: partono i controlli mensili. Chi rischia di perderlo subito

Reddito di cittadinanza, partiti i controlli
Reddito di cittadinanza, partiti i controlli. Foto Ansa

Allora è bene ricordare quali siano i casi in cui l’agognato sussidio viene sospeso: quando non si effettua la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro; quando non si partecipa senza addurre un valido motivo alle iniziative di formazione o non si aderisce ai progetti utili alla collettività; quando non viene accettata almeno una delle tre offerte di lavoro ritenute congrue oppure in caso di rinnovo non si accetta la prima; quando non viene notificata la variazione della condizione di lavoro; quando non si presenta un DSU aggiornato; quando, in caso di  ispezione, si venisse trovati a svolgere un lavoro dipendente senza averne dato comunicazione.

Ricordiamo inoltre, tra le novità più importanti della riforma sul reddito di cittadinanza, che l’erogazione sarà di 7 mesi e non più di 8 e che sarebbe saltato anche il riferimento all’offerta definita congrua. La prima proposta di lavoro infatti potrà avvenire in qualunque luogo sul confine nazionale e potrà anche non tenere conto dei requisiti fondamentali del candidato, che se non accetta perderà il diritto al sostegno.

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