Il giallo di Yana Malayko, la ragazza scomparsa nel nulla a Castiglione delle Stiviere, sembra sempre più fitto. Ma le indagini proseguono ed ora spunta la trappola dell’ex fidanzato e quella confessione fatta all’amico: “È una traditrice”
Dumitru Stratan, l’ex fidanzato di Yana Malayko, è in carcere a Mantova dal 20 gennaio, giorno dell’arresto. Non ha parlato con i magistrati e i carabinieri, chiuso in un silenzio tombale sulla vicenda della scomparsa della giovane ucraina. Ma l’uomo di origini moldave ha confessato alla sorella Cristina di aver ammazzato Yana “come lei ha ammazzato me”.
Nel frattempo le indagini sul ritrovamento del corpo proseguono. Secondo gli inquirenti, Dumitru ha atteso l’ex fidanzata nel suo appartamento, dopo aver spento la telecamera. L’omicidio, secondo la confessione fatta alla sorella, sarebbe avvenuto tra le 2:30 e le 5:00 della notte precedente.
Il presunto killer avrebbe usato come arma del delitto un coltello, seppure ancora l’arma non è stata ritrovata dagli investigatori. Così come il corpo di Yana che sarebbe nascosto in un’area periferica desolata in località “Albana” tra boschi, campi e canali.
Giallo Yana Malayko: la trappola dell’assassino e l’ombra di un complice
Il presunto assassino di Yana Malayko è a rischio ergastolo per la morte dell’ex fidanzata. In carcere ha adottato la strategia difensiva suggeritagli dal suo legale, l’avvocato Andrea Pongiluppi legata all’attuale mancanza del corpo della giovane. Ma il suo mutismo è dettato anche al fatto che l’uomo aveva già confessato a sua sorella il delitto, confermando difatti la premeditazione.
Come riporta il Corriere della Sera, Dumitru Stratan aveva detto: “Yana mi faceva le corna, è una traditrice. E non poteva mettersi con uno della nostra compagnia”. Il presunto killer si riferiva alla nuova relazione che Yana aveva da poco intrapreso con un altro ragazzo. Le carte della Procura di Mantova sostengono con forza che il delitto sia stato la conseguenza di un piano architettato alla perfezione con tanto di trappola.
La sera della sparizione la ragazza aveva iniziato a ricevere diverse telefonate e messaggi da parte dell’ex.
Secondo quanto riferiva Dumitri il loro cane, Bulka, stava male e aveva chiesto a Yana di andare a riprenderselo nel loro vecchio appartamento per assisterlo. Così l’ucraina aveva accettato dicendogli che sarebbe rientrata in casa per aspettarlo ma una volta dentro l’abitazione, l’uomo l’attendeva al suo interno. Inoltre, all’ingresso del bilocale la telecamera che permette di registrate gli accessi alla casa è stata manomessa. Molto probabilmente perché l’uomo non voleva avere tracce di quello che avrebbe poi fatto, ovvero uccidere la donna. All’interno dell’appartamento i carabinieri hanno successivamente, trovato molte tracce ematiche sulla maniglia della porta della stanza da letto e sul materasso. L’uomo avrebbe tentato di cancellare le tracce gettando in un sacco nero il piumone del letto e in un altro il corpo della 23enne. Si pensa che forse il killer non abbia agito da solo ma accompagnato da un complice.
La confessione alla sorella: “L’ho ammazzata”
Oltre che alla sorella Cristina, Dumitru ha ammesso di aver ucciso Yana anche a un suo amico: “Ho fatto una cazzata. L’ho ammazzata”. Ma la sorella Cristina, a differenza della reazione avuta dall’amico, ha immediatamente chiamato i carabinieri raccontando tutto.Gli stessi inquirenti che il nuovo compagno di Yana si era rivolto fornendo elementi che poi hanno confermato la preparazione dell’assassinio.
Come riporta il Corriere, i carabinieri avrebbero detto al fidanzato della 23enne: “…Lei mi riferiva che Dumitru aveva detto che se avesse intrattenuto una relazione con un uomo da entrambi loro conosciuto, l’avrebbe uccisa”.
Quella sera di venerdì alla 23 di sera la sorella Cristina preoccupata da una serie di messaggi ricevuti dal fratello, era corsa nell’appartamento chiedendo a Dumitri dove fosse Yana. In risposta, lui, disse: “L’ho mandata via”. Cristina non crede così facilmente a quella versione dei fatti e insiste per sapere di più. All’ennesima domanda, il presunto killer, agitato, racconta: “L’ho ammazzata come lei ha ammazzato me”.