Novità importante sul fronte dello sciopero dei benzinai: il commento del ministro Adolfo Urso dopo il confronto con le associazioni di categoria.
Continua il confronto fra i rappresentanti delle associazioni di categoria dei distributori di carburante che minaccia di dare vita ad uno sciopero. A parlare della questione è anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che ha tracciato un bilancio sulla vicenda.
L’esponente politico ha pubblicato una nota per ribadire la conferma sul decreto di obbligo di esposizione del prezzo medio regionale. Proprio in questa ottica, infatti, l’idea è quella di favorire la trasparenza e il beneficio di tutti quelli che fanno parte della situazione.
Sulla vicenda l’intenzione è quella di consentire un confronto in merito. Intanto i presidenti di Fegica e Figisc/Anisa hanno ribadito che, nonostante gli sforzi del ministro Urso, “troppo poco e troppo tardi si è arrivati per revocare lo sciopero. Tutto rimarrà confermato. Il tentativo in extremis del ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce ad intervenire con la necessaria concretezza“, si legge in una nota.
“L’annuncio dell’avvio del tavolo volto a ristrutturare la rete distributiva e ridare un piano regolatorio certo va nella direzione giusta e auspicata. Quel che rimane sullo sfondo, sconti o non sconti sulle multe, cartelli o non cartelli da esporre è l’idea di una categoria di lavoratori che speculano sui prezzi dei carburanti. Il che è falso e inaccettabile“, ribadiscono i presidenti Roberto Di Vicenzo (Fegica) e Bruno Bearzi (Figisc).
Lo scioperò non si blocca, anzi. L’intenzione della categoria è quella di bloccarsi. Nel frattempo, inoltre, il tentativo del ministro di scongiurare lo stop di 48 ore avrebbe diviso i sindacati. Fegica e Figisc/Anisa Confcommercio confermano chiusura per due giorni, Faib Confesercenti avrebbe ridotto a 24 ore. Pompe di benzina ferme dalle ore 19 di martedì 24 gennaio 2023 sulla rete stradale, le 22 sulle autostrade.
Confesercenti ha invece ritenuto sufficienti le aperture, così da procedere con un solo giorno di mobilitazione. In tal senso, infatti, la decisione verrà presentata presso la riunione di coordinamento, insieme alle altre sigle sindacali, nella mattinata di mercoledì 25 gennaio 2023. Chi decide per le 24 ore, chi opta per le 48 ore di stop, sta di fatto che l’intenzione è quella di smuovere le acque, così da tentare una soluzione al problema.
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