Al termine della riunione iniziata oggi alle 15 al ministero con i tecnici per fare il punto sull’emendamento del dl e lo sciopero dei benzinai, le sigle sindacali hanno revocato lo sciopero. Da stasera benzinai aperti. Le fasi dell’incontro.
Il presidente di Figisc Bruno Bearzi, sull’assemblea delle tre sigle dei gestori di carburanti dichiara per quanto riguarda la convocazione prevista per oggi pomeriggio al Ministero, così come riportato dall’Ansa: “Va incontro alla nostra richiesta di capire come è strutturato l’emendamento del dl. L’incontro con i tecnici è importante e potrebbe essere l’elemento che fa cambiare la linea di condotta della protesta e revocare il secondo giorno di sciopero”.
L’adesione allo sciopero dei benzinai sulla rete stradale dei gestori è dell‘85%: ovvero quasi 13mila impianti sui 22 mila totali. L’incontro fra le tre sigle che hanno proclamato lo sciopero è in corso ma ora arriva una nuova convocazione dei sindacati dei gestori da parte del ministero delle Imprese e Made in Italy di Adolfo Urso prevista per le 15 di oggi mercoledì 25 gennaio.
Nel frattempo il dibattito sui motivi della manifestazione proseguono e il presidente piemontese di Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai) Vincenzo Nettis, dichiara stamattina davanti la Prefettura torinese: “Ascolteremo i nuovi contenuti che il ministro Urso ma a un’ora dallo sciopero non era pensabile interrompere la protesta. Non accettiamo di passare per furbetti o speculatori. Anche noi siamo vittime dei rincari”.
Sciopero benzinai, previsto per le 15 nuova convocazione al Ministero: probabile revoca del secondo giorno di protesta
Vincenzo Nettis, presidente torinese di Faib, stamattina presente in pizza Castello ha sottolineato come il caro carburante colpisca anche la categoria dei benzinai. Mentre, il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, ha dichiarato, ospite di Start su Skytg24 come riporta anche La Stampa: “Non mi pare ci siano state parole di censura nei confronti dell’attività meritoria di chi tiene aperte le pompe di benzina da parte del governo. Il vero problema è la rete distributiva in Italia del carburante e l’adeguamento ad impianti che consentano le ricariche elettriche. La scelta del governo di non aver prorogato lo sconto alle accise è stata molto difficile, ma legittima e necessaria”.
Contrario è il pensiero del presidente della Fegica, Roberto Di Vincenzo, che ha dichiarato durante la riunione di coordinamento con le altre sigle di categoria proprio sullo sciopero dei benzinai in corso: “Lezioni di trasparenza non ne prendiamo da nessuno e non vogliamo fare il capro espiatorio di nessuno. Gli aumenti di questi giorni sono dovuti, alle accise e all’andamento internazionale del mercato e salirà ancora da febbraio”.
Come riporta La Stampa, Di Vincenzo, ha poi concluso dicendo: “Non possiamo continuare a passare come i profittatori e coloro che hanno generato questo aumento di prezzi. Deve essere chiaro che i benzinai sono lavoratori di piccole e medie imprese che fanno trasparenza”. Intanto, lo sciopero indetto dai benzinai contro le misure del decreto legge sulla Trasparenza dei prezzi del governo Meloni è in corso dalle 19 di ieri sera, martedì 24 gennaio.
Sciopero benzinai, revocato il secondo giorno di protesta
Notizia dell’ultima ora, che Fegica e Figisc/Anisa hanno revocato il secondo giorno di sciopero dei benzinai, dopo che ieri Faib Confesercenti aveva già deciso in questo senso. In una nota diffusa al termine di un nuovo incontro al Mimit, le due organizzazioni dei gestori sottolineano tuttavia che restano molte criticità, e che la decisione è stata presa per favorire i cittadini. I distributori riapriranno quindi già da questa sera.