Abusi, violenze sessuali e maltrattamenti di ogni genere. L’orrore nella struttura sociosanitaria Don Uva di Foggia. Vittime 25 pazienti psichiatriche. Arrestate 15 persone tra personale sanitario e infermieri
Attraverso intercettazioni coordinati dalla Procura di Foggia, i carabinieri del Nucleo Investigativo e del Nas sono riusciti a portare alla luce diversi episodi di maltrattamenti e abusi ai danni di 25 pazienti del reparto psichiatrico ospiti della struttura sociosanitaria Don Uva nella città pugliese.
L’indagine portata avanti dagli inquirenti ha fatto emergere l’orrore subito dalle vittime quotidianamente: umiliazioni, percosse, minacce, sequestri di persona, ingiurie e persino abusi sessuali. I carnefici approfittando dell’età e delle patologie delle loro vittime agivano sistematicamente con i maltrattamenti.
Arrestate 15 persone tra infermieri, ausiliari e operatori sanitari. Altri 15 sono stati raggiunti da misure cautelari: obbligo di dimora e divieto di avvicinamento alle vittime. In totale sono 30 gli indagati su cui pendono le accuse di maltrattamenti e abusi.
I 15 accusati di violenze, abusi e maltrattamenti sulle pazienti psichiatriche ricoverate nella struttura sociosanitaria Don Uva di Foggia sono stati arrestati. Altri 15 indagati. Otto sono finiti agli arresti domiciliari e sette in carcere. I capi d’imputazione a loro contestati sono a vario titolo quelli di maltrattamenti aggravati, sequestro di persona, violenza sessuale, favoreggiamento personale ai danni di 25 pazienti.
La procura di Foggia ha ottenuto dal gip le misure cautelari coercitive personali eseguite a carico dei 30 indagati. Nei prossimi giorni saranno sottoposti ad interrogatorio di garanzia. Perquisite le abitazioni personali nonché gli uffici e i locali della struttura sanitaria sottoposta a indagine. Le vittime hanno tutte una età compresa tra i 40 e i 60 anni e sono pazienti che si trovano in condizioni di incapacità e di inferiorità fisica o psichica ricoverate nel reparto femminile di psichiatria di lunga degenza.
Dalle indagini partite nel giugno del 2022 non risultano indagati i vertici della struttura. Al momento in manette sono finite, come riporta Repubblica: Anna Maria Amodio, Pasquale Andriotta, Angelo Bonfitto, Antonio Melfi, Michele Partipilo, Nicola Scopece e Nicola Antonio Tetribolese. Mentre, agli arresti domiciliari: Giuseppe Antonucci, Antonio D’Angelo, Savino Giampietro, Martina Pia Longo, Ciro Mucciarone, Salvatore Ricucci, Aldo Rosiello e Rosanna Varanelli.
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