Una vicenda che ha scosso e continua a scuotere gli animi. Soprattutto delle donne, neo mamme ma non solo. In un’intervista al Corriere della Sera, parla la madre del neonato morto all’Ospedale Pertini di Roma. Era stato dato alla luce appena tre giorni prima. “Ho chiesto aiuto per 3 noti di seguito”, dice la donna che ora pretende chiarezza sulla tragedia.
Un dramma che da giorni scuote le coscienze di molte donne, soprattutto neo mamme. Una tragedia davanti alla quale diverse famiglie sostengono una terribile realtà: “Poteva accadere anche a noi”.
La stampa porta alla luce la storia di una giovane donna che lo scorso 7 gennaio perde il proprio figlio, nato soltanto 3 giorni prima all’Ospedale Pertini di Roma. “Neonato muore nella stanza della madre”, uno dei tanti titoli che in queste ore hanno inquadrato la triste vicenda. Primo a parlare il padre del piccolo. La rabbia e il dolore lo portano a puntare il dito anche sulla struttura ospedaliera forse responsabile di non aver ascoltato le richiesta di aiuto della sua compagna, stremata dopo il parto e bisognosa che il bambino le fosse tolto solo per qualche ora. Giusto il tempo di riprendersi dalle fatiche dl travaglio.
Neonato morto soffocato in ospedale, la madre racconta il dramma
Ora la donna, attraverso il proprio avvocato, decide di ripercorrere quegli attimi, quei giorni al Pertini e lo fa appunto in un’intervista al Corriere della Sera. La donna che vive con la famiglia alle porte di Roma, è straziata dal dolore. Intanto la Procura procede per omicidio colposo, ma nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati. I motivi della morte del bimbo per soffocamento sono da indagare.
L’intervista parte dal ricordo di quella notte tremenda, la notte in cui il piccolo ha smesso di respirare “Ero stravolta, ho chiesto aiuto alle infermiere, chiedendo loro se potevano prenderlo almeno per un po’, mi è sempre stato tuttavia risposto che non era possibile portarlo nella nursery. E lo stesso è accaduto la notte di sabato. Anzi, mi sentivo peggio dei giorni precedenti. Ho chiesto ancora di prendere il bimbo, non l’hanno fatto. Due notti ho resistito, l’ultima ero davvero affaticata. “Non è possibile”, mi è stato risposto ancora una volta” spiega.
Il bambino, racconta la giovane ex neomamma, fino a quel momento stava benissimo. Pesava più di tre chili al momento del parto. La donna aveva ricevuto consigli su come allattare il neonato, ma aveva sempre una flebo al braccio, non riusciva a muoversi bene. Poi il crollo e la donna si addormenta. “All’improvviso, nel cuore della notte, sono stata svegliata dalle infermiere: il bambino non stava più nel letto con me. Senza dirmi una parola, mi hanno fatto alzare e mi hanno portato in una stanza vicina: lì mi hanno comunicato che il bimbo era morto“.
Riprende da questo momento la descrizione di quelle ore. La donna dice di non ricordare se nella stanza fosse presente una psicologa e se le fosse stata data una spiegazione più dettagliata di quello che era accaduto. “A quel punto non ho capito più niente, mi è crollato tutto addosso. Forse sono anche svenuta“.
Le parole della donna “Ho chiesto aiuto per 3 notti di seguito”
Dalla terribile notizia che nessuna mamma vorrebbe mai ascoltare, alla rabbia di chi afferma di aver chiesto aiuto per “tre notti di seguito al personale del reparto in cui ero stata ricoverata”. La donna resta al Pertini fino al 10 gennaio, quando firma le dimissioni. “Adesso pretendo giustizia”. La denuncia non è ancora stata presentata da parte dei genitori del piccolo, perchè ha spiegato l’avvocato, l’indagine della Procura è stata avviata d’ufficio. Sono state acquisite le cartelle cliniche del bambino e della madre (negativa agli esami sull’assunzione di farmaci), e i turni di servizio di medici e infermiere di Ostetricia dal 4 all’8 gennaio scorsi.