Juventus in pieno fermento per l’inchiesta plusvalenze, parla John Elkann: la strategia è chiara. Le prossime mosse della Vecchia Signora.
Juventus, calma e gesso. Non è facile, ma questo dev’essere il viatico bianconero: l’idea di risalire la china, ormai, è comune. Messaggio che passa dal tecnico Allegri fino ai giocatori in campo. La volontà è quella di farcela prima sul campo e poi fuori, ma serve tempo. La squadra bianconera è pronta ad affrontare ogni ostacolo, al resto deve pensarci la società. Con resto s’intende un dialogo che prima, forse, non c’è mai stato. Ne è convinto John Elkann – Amministratore Delegato di Exor – in grado di carpire il polso della situazione: i bianconeri ora confidano nel ricorso al CONI, dopo che saranno formulate le motivazioni ufficiali della FIGC.
10 giorni di tempo e poi un mese per preparare la strategia. In caso di bocciatura del ricorso, resta il TAR e il Consiglio di Stato. La Juventus cerca di far capire che le plusvalenze sono una conseguenza del libero mercato, ma il problema restano i bilanci alterati. Motivo per cui, fra le altre cose, anche gli atti del Napoli sono al vaglio della Federazione: sotto esame il passaggio di Osimhen dal Lille ai partenopei. La matassa è più complicata del previsto. Una situazione da appianare soltanto con una strenua difesa e una strategia precisa: Elkann porta il dibattito su un altro piano.
Juventus, il nuovo piano di Elkann
La strada della diplomazia sembra essere l’unica percorribile: “Quello che è stato fatto alla Juventus – precisa nell’anniversario della morte dell’Avvocato Agnelli – è una vera e propria ingiustizia. Non ce ne siamo accorti solo noi, ma è condizione di chi ama questi colori. Essendo la squadra più amata d’Italia, cercheremo di far valere i nostri diritti nelle sedi opportune. Lo dobbiamo anche ai nostri tifosi”.
Dovere. Oneri e onori dei campioni e di chi rende una squadra completamente competitiva e vincente: meccanismi oliati alla perfezione che hanno bisogno, però, di una riveduta. Il punto, secondo Elkann, è la Serie A: “Serve una rivoluzione nel calcio italiano, speriamo di poterla fare in accordo con la Federazione. Il campionato italiano sta diventando irrilevante agli occhi dei colossi europei”. Un plauso a Gravina e non solo: la voglia è quella di ripartire, da dove sarà possibile, tutti insieme.
Più dialogo, meno controversie
Il sistema calcio ancora arranca, ma Elkann la prende da lontano: intende difendersi, ma anche difendere i valori collettivi. Una sorta di excusatio non petita, ma non è detto che basti: ora è necessario ribattere sulla compattezza e la volontà di un obiettivo comune, mentre fuori c’è il caos. La prima rivoluzione è proprio questa: rispondere con la sobrietà alla confusione.
Ricucire, quindi, anche i rapporti con la UEFA che, durante l’egida Agnelli, erano piuttosto tesi. Mettere fine allo strappo con Ceferin non sarà facile, ma sicuramente è uno degli obiettivi del nuovo corso bianconero. Ricostruirsi provando a fare scudo: il mantra delle prossime settimane è chiaro. Risorgere dalle ceneri non è facile, ma la Vecchia Signora con certi “acciacchi” ha già avuto a che fare: tutto dipende dall’atteggiamento che, stavolta, davvero è l’unica cosa che conta.