Il trasferimento in carcere della poltrona per la chemioterapia destinata al super boss Matteo Messina Denaro non è arrivata a destinazione. La poltrona rimane nel reparto di Oncologia dell’ospedale “San Salvatore” dell’Aquila
La stanza allestita nel carcere di massima sicurezza le “Costarelle” per consentire a Matteo Messina Denaro di poter proseguire con le sedute di chemioterapia era quasi pronta. Si attendeva solo la poltrona che sarebbe servita ad effettuare le sedute di chemioterapia ma un fermo e deciso “no” cambia tutto.
La poltrona da trasferire in carcere non è stata prelevata dal reparto di Oncologia del “San Salvatore” dell’Aquila e non arriverà nell’istituto penitenziario. La decisione arriva dal personale che ha detto no all’iniziale richiesta di un dirigente dell’azienda sanitaria locale che aveva assicurato in qualsiasi caso una copertura tempestiva delle esigenze attraverso l’acquisto.
Negata la poltrona per la chemio in carcere al boss Matteo Messina Denaro: la decisione del reparto Oncologico del “San Salvatore”
La notizia della negazione della poltrona per la chemio in carcere destinata al boss di Cosa nostra è stata confermata da più fonti e si è verificata qualche giorno fa. Dopo il “no” del personale del reparto Oncologico del “San Salvatore” dell’Aquila, i vertici Asl sono chiusi nel massimo riserbo. Le uniche informazioni giunte, come riporta il Messaggero, riguardano il trattamento ai malati che, assicura il personale medico “non hanno subito alcuna privazione, né di servizi né di materiale”. Tutto quello che serviva per l’allestimento della cella-ambulatorio, infatti, è stato reperito fuori dalle necessità della normale attività.
Inoltre, in merito alla prima seduta di chemioterapia a cui Messina Denaro è stato sottoposto nella mattinata di ieri, 20 gennaio nell’ambulatorio appositamente allestito all’interno del carcere, emerge da fonti sanitarie della Asl dell’Aquila che: “L’allestimento dell’ambulatorio costituisce un modello virtuoso perché permette di evitare rischi e consente un ingente risparmio di risorse. Non è stato distolto nulla dall’assistenza normale”. Ora, la negazione della poltrona al super boss riguarda alcune polemiche secondo cui al “padrino” siciliano sarebbe riservato un trattamento di privilegio, lontano anni luce dalle difficoltà che i malati di cancro sono costretti ad affrontare giornalmente.
Le fonti, come riporta il Messaggero continuano spiegando: “Nessuno ha perso nulla, in pochi giorni è stato allestito lo spazio perché è la cosa più conveniente per lo Stato e la collettività. Trasferire Messina Denaro al San Salvatore avrebbe richiesto uno spiegamento di forze e misure di sicurezza senza precedenti. Matteo Messina Denaro è un cittadino italiano registrato come paziente nel nostro sistema sanitario e in quanto tale ha gli stessi diritti e doveri degli altri. I medici che lo stanno curando stanno facendo il proprio dovere nel rispetto pieno del rapporto medico-paziente”.