Turni insostenibili e l’infermiere si suicida: il dramma di un lavoratore e la denuncia dell’Ordine. La vicenda è sconvolgente.
Mesi e mesi di duro lavoro con un infermiere che ha deciso di suicidarsi a causa dei turni di lavoro diventati ormai insostenibili. La triste vicenda è lo specchio di quanto accadendo in gran parte degli ospedali italiani, un caso che sta facendo discutere per tutta una serie di motivi.
L’episodio ha inevitabilmente sconvolto famiglia, amici e colleghi dell’uomo, i motivi del gesto estremo hanno provocato una presa di posizione importante da parte dell’Ordine delle professioni infermieristiche locale. Inviata una lettera al presidente della giunta regionale.
Infermiere si suicida, turni di lavoro insostenibili | La denuncia
La vicenda risale ad una settimana fa e per questo il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli, Teresa Rei, ha deciso di denunciare tutto a Vincenzo De Luca. Una lettera forte che mostra l’ennesimo grave episodio avvenuto per un lavoratore del settore sanitario. La gestione della pandemia prima, poi i diversi problemi di lavoro da infermiere, infine il tragico gesto.
“Alcuni giorni fa un infermiere si è suicidato. Non ha più retto a ritmi di lavoro insostenibili ed è crollato. Ha pagato con la vita lo stress e la fatica accumulata negli anni, a testimonianza del fatto che quello che noi svolgiamo è un lavoro altamente usurante“, ha ribadito il presidente Teresa Rei che ha fatto un appello al presidente De Luca.
Proprio la vicenda ha destato non poche polemiche a tal punto che Rea ha deciso di scrivere un messaggio. “Bisogna dare almeno un senso di umanità e un valore sociale alla tragica scomparsa di un collega. Lanciamo un allarme, per rendere noto a tutti, istituzioni e cittadini, un grave malessere giunto ormai ai limiti della sopportazione“, ha commentato Rei.
L’appello dopo l’estremo gesto
Il presidente Teresa Rei ha parlato di una sindrome di burnout, insieme di sintomi che deriva da condizioni di stress, associato a problemi di lavoro. “Ogni giorno decine di colleghi mi segnalano difficoltà e problemi. E molti si dicono esasperati. Come presidente di una folta comunità professionale sono seriamente turbata e preoccupata. Sono sfiniti per gli organici inadeguati che pesano sul lavoro di tutti i giorni, ma che sopportiamo in silenzio da più di 10 anni“, ha concluso.