Il dramma della 14enne violentata ad una festa da un compagno di scuola arriva in un paese in provincia di Varese. Dopo lo stupro l’adolescente denuncia tutto ma è vittima di bullismo da parte di un gruppo di ragazzi amici del presunto stupratore
Un gruppo di adolescenti si riunisce a casa per una festa. Non manca nulla: alcol e droga presenti. Un festino che però prende una brutta piega trasformandosi, per una 14enne, nel giorno più brutto della sua vita. Violentata in bagno da un 16enne. Il dramma scoperto dall’amica della vittima, che ha fermato quell’approccio violento entrando nella stanza.
È successo in provincia di Varese lo scorso aprile. Ora il presunto violentatore che con la forza voleva costringere la ragazzina all’atto sessuale è indagato per stupro con le aggravanti dell’uso di “sostanze alcoliche, narcotiche e stupefacenti nei confronti di una minorenne”.
A distanza di quasi un anno, la vittima, oggi 15enne, ha raccontato l’esatta dinamica del fatto nel corso dell’incidente probatorio ai giudici del Tribunale dei minori, in un’audizione protetta svoltasi in presenza di una psicologa. Ma quello che è successo dopo la denuncia della minore ha dell’assurdo.
Dopo il presunto abuso sessuale avvenuto nell’aprile del 2022 la giovane 14enne denuncia il fatto durante i mesi della scuola. Ed è qui che la stessa adolescente è vittima anche di atti di bullismo, da parte di un gruppo di amici del presunto violentatore. Gli esempi di bullismo, perpetuati fino al giorno prima della sua testimonianza, sono diversi.
Tra i tanti quella della sua sedia verniciata di rosso. Così come le parole sgradevoli di alcuni amici bulli del 16enne che avrebbe violentato la ragazza con l’unico obiettivo di farla sentire a disagio. Secondo il racconto della vittima, il 16enne, avrebbe iniziato l’approccio in modo leggero con palpeggiamenti e carezze ma in poco tempo la situazione sarebbe degenerata.
Inutili i tentativi della giovane di dissuadere l’adolescente che imperterrito avrebbe continuato a perpetuare la violenza finché, fortunatamente, l’amica della vittima entrando in bagno ha fermato il tentativo di abuso. A quel punto la 14enne era già sdraiata sul pavimento. Il legale del ragazzo, però, punta sulle alterazioni psichiche, dovute all’assunzione di alcol e droga, che avrebbero condizionato le percezioni di quanto realmente accaduto quella sera. Inoltre, l’avvocato dell’accusato insiste sul fatto che la ragazza fosse consenziente.
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