Dani Alves in manette, questo si apprende dalle prime indiscrezioni a Barcellona: l’ex campione non sta passando un bel periodo. Le accuse.
Principalmente viene ricordato per una buccia di banana che gli tirarono in segno razzista: lui rispose mangiando il frutto e tirando via nuovamente quel che ne restava. Ora sulla buccia di banana sembra essere scivolato Dani Alves. L’ex campione della Juventus, ora, vive a Barcellona ed è stato arrestato nella mattinata. Non proprio una formalità le accuse, tutto comincia lo scorso 30 dicembre.
La discoteca Sutton il teatro della vicenda: una dinamica da appurare, ma restano importanti sospesi che danno vita a interrogativi giudiziari da dipanare. Comunque l’ex calciatore dei bianconeri e dei Blaugrana non ne esce bene: una donna lo accusa di molestie sessuali. Stavano ballando – afferma – poi è successo tutto. Dani Alves inizialmente nega di essere stato in quella discoteca, poi ritratta: solo una sosta veloce. Non abbastanza per evitare il peggio.
La donna non vuole sentire ragioni e fa partire la denuncia: le ricostruzioni inchioderebbero il terzino destro. Le autorità spagnole non hanno potuto far altro che procedere all’arresto. La vicenda, tuttavia, non è finita perchè l’indagine è ancora in pieno svolgimento. Il campione cercherà di difendersi, ma l’ultima parola in questo caso spetta al Giudice di riferimento che deciderà – in base ai prossimi sviluppi dell’inchiesta – se procedere con l’iter legislativo o liberarlo.
Il difensore ora è a un bivio. Mai si sarebbe immaginato un fine anno del genere, con più ombre che luci. Per non parlare dell’inizio di 2023, gli ha dato il benvenuto nel modo peggiore: un tackle scivolato peggiore del previsto, per lui e per la donna che sembrerebbe aver fatto le spese di un atteggiamento che resta inqualificabile. Dalle bucce di banana alle ritorsioni il passo sembra essere troppo breve con tante cose ancora da chiarire e l’impressione che non sarà una passeggiata.
È ancora troppo presto, stavolta, per il triplice fischio. Al passaggio dei Mossos d’Esquadra, che hanno scelto di trattenerlo, tanti ricordi e poi più nulla. Ma qualcosa dovrà venir fuori se l’intenzione è evitare uno scenario che, ora come ora, appare persino troppo scontato. Evitare l’autogol peggiore per un campione, forse, tradito da istinti indifendibili da qualunque tipo di tribunale. Figuriamoci quello mediatico che, per adesso, registra un autogol – usando termini calcistici – in grado di compromettere eventualmente l’intera carriera.
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