La morte di Gianluca Vialli, insieme alla recente dipartita di Sinisa Mihajlovic, ha gettato nello sconforto sportivi e non solo: i dubbi di molti ex del mondo del calcio aumentano le polemiche sulla questione doping. L’ultima testimonianza sorprende.
La paura di possibili malattie, causate da sostanze assunte durante la carriera da calciatore, ha gettato nello sconforto e nella paura tantissimi ex giocatori. I commenti di Dino Baggio hanno fatto da apripista, a seguire anche altri protagonista del recente passato, così come di diversi anni addietro.
Lo stesso Baggio ha dichiarato di non aver mai fatto uso di doping in carriera. “Dopo la morte di un amico come Gianluca Vialli e di tanti altri calciatori della mia generazione, vorrei sapere se nel tempo le sostanze che ho assunto e gli erbicidi sparsi sui campi dove ho giocato possano aver causato le loro malattie“, ha ribadito a distanze di giorni dal decesso dell’ex Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea.
Calciatori preoccupati dopo la morte di Vialli e Mihajlovic, il commento di Massimo Brambati
A parlare di questa situazione ci pensa Massimo Brambati, ex difensore di Bari e Torino, di recente intervenuto al programma tv Il Processo in onda su 7Gold. La sua preoccupazione arriva in diretta televisiva dopo quanto accaduto a due ex colleghi morti di recente per differenti patologie. Nessun collegamento con il doping, ma le due dipartite ravvicinate hanno preoccupato e non poco tantissimi sportivi.
“Ho paura anche io, ma vent’anni fa, quando parlai, mi arrivò una lettera della Figc che mi minacciava. Io, in una società di cui non faccio il nome, prendevo prima della partita il Micoren come fossero caramelle. All’epoca non era proibito, dopo qualche anno è diventato proibitissimo. Prendevo anche l’Anemina, una sostanza non dopante, ma ne avvertivo l’effetto. Non sentivo la fatica, avevo i battiti accelerati e una maggiore prontezza di riflessi“, ha confessato Brambati.
L’ex difensore ha parlato di allenatori che avrebbero preteso le flebo per migliorare le prestazioni in campo. “Davano sostanze che all’epoca non erano però ritenute doping. Oggi quando sento determinate situazioni che accadono ai calciatori del mio periodo, mi affido a Dio“, ha ribadito.
La paura di Raducioiu
Oltre a Dino Baggio e Brambati emerge anche il commento dell’ex centravanti Florin Raducioiu che ha parlato dalla Romania in diretta su Orange Sport. Il commento arriva a distanza di non molto tempo dalle morti di Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic. “Non sapevamo cosa stavamo prendendo. Ci è sempre stato detto che si trattava di vitamine, di glucosio. Facevamo flebo con questo liquido rosa alla vigilia delle partite. Lo ricordo perfettamente“, ha spiegato Raducioiu.