Il caso scoppiato a seguito di un servizio delle “Iene” ha portato alla sentenza di ergastolo per una dottoressa che curava i tumori con gli ultrasuoni. La donna è stata ritenuta responsabile di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa.
Ricorreva a curare i pazienti gravemente malati con metodologie alternative. Il medico 52enne è stata condannata all’ergastolo con sei mesi di isolamento diurno. Una sentenza pesantissima, quella che ha riguardato Alba Veronica Puddu, originaria di Tertenia, in Sardegna.
Un verdetto di primo grado su una vicenda portata a galla da un servizio della trasmissione Le Iene, e risalente al novembre 2017. A fare uscire alla scoperto la dottoressa, un escamotage di un inviato del programma che si è finto un paziente oncologico.
La dottoressa che curava casi disperati con ultrasuoni
Il caso, diventato mediatico, è sfociato in primo grado in una sentenza all’ergastolo. Alla lettura in Aula l’imputata non era presente. La donna è stata riconosciuta responsabile di omicidio volontario aggravato per uno dei tre pazienti deceduti; circonvenzione di incapace (tre casi); truffa verso due delle parti civile. Alba Veronica Puddu si è trincerata dietro una estrema, disperata difesa: “Non ho mai proibito o scoraggiato i miei pazienti a seguire le cure tradizionali come chemioterapia e radioterapia. Tutto ciò che hanno fatto è stata una libera scelta di ciascuno” , ha detto. E poi ancora: “Ho sempre spiegato ai miei pazienti che le mie non erano terapie oncologiche e che i miei trattamenti potevano funzionare come terapie del dolore”.
Infine: “Ho sottolineato inoltre i pro e i contro delle terapie. Tutti e tre i pazienti deceduti erano in una fase terminale della malattia”. Il medico aveva vista sequestrata la strumentazione medica del suo studio e interdetta dal Gip dall’esercizio dell’attività professionale. Anche l’Ordine dei medici si era mosso prontamente, sospendendola e radiandola dall’albo. Nelle fase di indagini gli inquirenti avevano sottolineato che le sue “cure” avrebbero ridotto l’aspettativa di vita dei pazienti affetti da tumore. Non solo, ma ne avrebbero addirittura accelerato il decesso.
La sentenza di ergastolo
La sentenza di ergastolo con 6 mesi di isolamento diurno, a fronte di una condanna chiesta dai pm di 24 anni, è stata emessa dalla Corte di Assise di Cagliari. Ad Alba Veronica Puddu sono state riconosciute responsabilità molto gravi per aver curato malati di tumore con terapie alternative, quali ultrasuoni e radiofrequenze. Alla lettura del dispositivo l’imputata non era presente in Aula. Si sono costituiti parte civile i familiari dei tre pazienti deceduti: Davide Spanu, Franco Garau e Lorenzo Fiorini. Questi avevano interrotto le terapie dietro consiglio della dottoressa Puddu.