Matteo Messina Denaro arrestato in clinica a Palermo: il boss di CosaNostra termina la propria latitanza, il patrimonio resta un rebus.
Matteo Messina Denaro è assicurato alla Giustizia: l’arresto in mattinata in una clinica di Palermo. Giornata storica per l’Italia e per determinati meccanismi illeciti che vanno avanti da anni. 30 quelli in cui il noto boss di CosaNostra è stato latitante. Impossibile reperirlo per la Giustizia: un fantasma. Lo chiamavano così proprio per la sua abilità nello sfuggire alle autorità. Una corsa finita al termine di indagini serrata, i ROS hanno lavorato incessantemente per arrivare a questo.
L’uomo è quasi irriconoscibile, ma il vero obiettivo è un altro: capire cosa Matteo Messina Denaro sa. Il suo fuggire non era soltanto dettato dalla paura e dalla repulsione per autorità e reclusione, ma anche dal fatto di essere consapevole sulle evoluzioni degli illeciti e del malaffare in Italia e all’estero. L’uomo potrebbe dare risvolti interessanti riguardo alle inchieste ancora in corso. Una su tutte: quella riguardante la trattativa Stato-Mafia che coinvolge anche esponenti della politica contemporanea.
Matteo Messina Denaro, l’impero sottoterra: quello che nasconde il boss
Tutto questo comporta sviluppi importanti e un prezzo di cui ancora non si conosce l’entità: il silenzio è d’oro e nella malavita si paga. Matteo Messina Denaro conosce chi muoveva i fili insieme a lui dopo Riina, Brusca e Provenzano e conosce anche chi li muove ora. Nomi, cognomi e fatti che potrebbero rimettere insieme i pezzi del puzzle. Arrivare fino alle alte sfere della politica e dell’industria, questo sperano le autorità che hanno proceduto all’arresto. Ora inizia il secondo capitolo di questa intricata matassa che porta alle inchieste più attuali: stessa matrice, diversi sviluppi.
Il patrimonio di Matteo Messina Denaro vale miliardi di euro, in parte si è trasformato in beni confiscati alla Mafia, ma si sta indagando su diversi milioni di euro che mancano all’appello: il boss di CosaNostra era riuscito anche a mettere le mani sull’industria eolica. In tal senso l’energia era il nuovo business: punto di ripartenza anche per quanto riguarda il malaffare che verrà. Gli illeciti del futuro prenderanno – più di quanto non facciano già – la piega della riqualificazione energetica.
Un grande parco eolico, di proprietà Messina Denaro, è finito sotto sigilli ma non basta a quantificare quanto ancora c’è sotto “il materasso” del boss. Abile anche (e soprattutto) a gestire le proprie entrate. Gli esperti dicono che conservi rapporti anche fuori, quindi le sbarre non saranno l’unico impedimento: gli occhi devono rimanere aperti. Anche adesso che tiene banco il dibattito sull’efficacia del 41Bis. Il patrimonio di Messina Denaro non è solo economico, ma può scardinare meccanismi dell’economia del Paese in piedi da anni.