INPS, riscattare gli anni di studio è possibile. La Previdenza Sociale ha pensato anche a questo: il nuovo servizio a costi più bassi.
Lavoro, giovani e futuro. Queste le tre parole d’ordine del Governo sulle quali si dibatte da anni: la questione, ora, è di competenza del Governo Meloni. Le forze sovranità hanno l’arduo compito di pensare a quello che i loro predecessori – in diversa misura – hanno ignorato. Le argomentazioni sul tavolo sono diverse, ma ricche di contenuto.
Il problema più grande, però, è che molti vedono la pensione come una chimera. I giovani d’oggi, con la partita iva godono del lavoro autonomo, ma hanno tante defezioni per quanto riguarda l’accumulo e il versamento di contributi. In tal senso per agevolare questa marcia l’ipotesi è quella di riscattare sotto forma di patrimonio contributivo anche gli anni da studente.
INPS, come riscattare gli anni di studio: il servizio per i contribuenti
Oltre ai 22 mesi canonici che vanno a supplire momenti in cui il lavoratore dipendente non ha potuto svolgere le proprie mansioni per cause di forza maggiore: maternità o aspettativa per motivi di salute. Diverse sono le possibilità, ma univoco deve restare il metodo. In aggiunta l’occasione di riscattare – così si dice quando gli anni di lavoro vengono tramutati in contributi verso il pensionamento – gli anni di studio. Ma conviene davvero? In termini di importo pensionistico quanto e cosa cambia?
Il nuovo servizio dell’INPS ha provato a rispondere a tutte queste domande: un vero e proprio simulatore gratuito che fa i conteggi al posto nostro inserendo anche il percorso accademico e scolare, decretando l’importo complessivo della pensione e la fascia a cui apparteniamo. Le differenze sono minime, ma fondamentali. Basta davvero poco per passare di fascia. Come si accede a questo servizio?
È sufficiente andare sul sito dell’INPS nella sezione “Prestazioni e servizi” e inserire i dati di riferimento per avere un piano dettagliato della situazione contributiva e i costi che impone un passaggio simile. Capire se è il caso di procedere oppure no resta il secondo passaggio da fare attraverso CAF (Centri di Assistenza Fiscale) o Patronati disponibili a calcolare gli oneri in merito a didattica e percorsi accademici. Un’ulteriore via verso la riforma più complessa dell’Esecutivo attuale, nonché controversia dei Governi precedenti: quella delle pensioni.