Il nuovo decreto sulla trasparenza dei prezzi va di pari passo con altre misure decise dal Governo: quali sono e cosa accadrà da qui a breve. Tutte le conferme e i dettagli sulle novità.
I prezzi di benzina e diesel sono uno dei tanti problemi che i cittadini devono fronteggiare, specialmente dopo gli ultimi aumenti e lo stop al blocco delle accise. Il Governo ha ribadito di intervenire, qualora le cose dovessero peggiorare, ma al momento è bene fare i conti con la realtà dei fatti.
La situazione impone grande attenzione e anche l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta alla finestra per porre rimedio a quanto si sta verificando negli ultimi tempi. Con il nuovo decreto non mancano le novità, così come qualche conferma tanto attesa.
Il decreto trasparenza sui prezzi del carburante, varato di recente dal Governo, punta ad evitare rischi speculativi sulla questione prezzi di benzina e diesel. Proprio il prezzo medio sarà infatti pubblicato sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy. La frequenza e le modalità di comunicazione di tale informazioni saranno definite con apposito decreto.
Una volta entrato in vigore, inoltre, i benzinai potranno beneficiare di altri 15 giorni per sistema la questione dei cartelloni, stessa cosa dicasi per quelli autostradali. Al momento non ci sarà però alcun tetto ai listini sulle tratte a pagamento, ipotesi circolata di recente. Chi si opporrà a tale decisione, non comunicando i prezzi e non esponendo quelli medi, sarà punito con sanzioni da 500 a 6mila euro.
“Dopo la terza violazione può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore a 90 giorni“, si legge nel testo del decreto sulla trasparenza dei prezzi. Inevitabili saranno in questo caso le sanzioni imposte dalla Prefettura e i controlli della Guardia di Finanza.
Confermato il bonus carburante di 200 euro che tutti i datori di lavoro potranno concedere ai dipendenti, così da non inficiare sul reddito. La misura varrà dal primo gennaio fino al prossimo 31 dicembre. Si tratta di una cifra i cui oneri toccano quota 13,3 miliardi nel 2023, 1,2 milioni nel 2024.
Chi pagherà l’abbonamento del trasporto pubblico locale e ferroviario potrà beneficiare del bonus 60 euro. A cambiare saranno però i requisiti: non più 35mila euro, ora la cifra dei redditi dovrà essere inferiore a 20mila. Il Governo ha finanziato a tal proposito una somma pari a 100 milioni di euro. Si tratta di un bonus nominativo che si potrà utilizzare per un singolo abbonamento non cedibile.
Immagina di aver finalmente sistemato tutto, di aver raggiunto la sicurezza finanziaria per te e…
Ti sei mai chiesto come le tue scelte alimentari possano influenzare il pianeta? Ogni volta…
RC Auto, il trucco per avere una polizza a prezzi stracciati: d'ora in poi non…
Quando arriva il freddo in Italia? In attesa che arrivi (per rimanere) prepariamoci mentalmente e…
WhatsApp è l'app di messaggistica di gran lunga più usata al mondo ma alcune funzioni…
Tutti pazzi per gli oggetti Ikea, ma questo che costa soltanto un euro è il…