Sembrava che la fumata non sarebbe stata nè bianca, nè nera. Invece dal vertice tra l’esecutivo e le categorie di benzinai e gestori sul programmato sciopero del 25 e 26 gennaio, c’è una novità importante. La serrata almeno per il momento è scongiurata: cosa è successo.
“Terreno su cui lavorare”. Lo scrive l’Ansa in merito all’incontro fissato e terminato a Palazzo Chigi tra i rappresentanti dei distributori di benzina e i membri del governo. Il preludio ad un possibile accordo e dunque una mezza buona notizia.
Nei giorni scorsi tra esecutivo e associazioni era calato il gelo, poi l’annuncio della 48 ore di serrata per il 25 e 26 gennaio, con presidio sotto Montecitorio. L’obiettivo si leggeva nella nota, è “porre fine a questa ‘ondata di fango’ contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità”, spiegano unitariamente Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio, che accusano il governo di aumentare il prezzo dei carburanti, scaricando “la responsabilità sui gestori”.
Sciopero benzinai congelato, le parti si rivedranno il 17 gennaio
Lo sciopero dunque sarebbe stato congelato, ma le parti prevedono di incontrarsi di nuovo. Obiettivo del governo ovviamente scongiurare la due giorni di chiusure che oltre a creare disagi agli italiani, segnerebbe un punto a favore delle opposizioni che in questi giorni hanno criticato la premier per le sue mancate scelte, e per l’applicazione di un monitoraggio sui prezzi dei distributori in autostrada. Ma proprio sul tema accise non tagliate la premier Meloni potrebbe fare un nuovo passo indietro. O in avanti a seconda dell’interpretazione. La presidente del Consiglio è infatti scesa in campo con due interviste sincrone al Tg1 e al Tg5 per riportare la situazione su toni di calma e maggiore collaborazione e comprensione.
Nel frattempo pure i tassisti si dicono traditi dalle decisioni del governo e i benzinai rispediscono al mittente le accuse di speculazione . Gli evasori sono il vero problema “Il 30% dell’erogato è in nero. E questo corrisponde a un mancato introito per lo Stato pari a 12-13 miliardi annui”. Nell’incontro di questa mattina pare dunque le tensioni siano state messe in archivio. Le parti si rivedranno il prossimo 17 gennaio. Resta da esaminare il Decreto che verrà varato e che appare già modificato in qualche passaggio, rispetto alla prima stesura. Quella poi pesantemente criticata.
“Apprezzato il chiarimento avuto con governo che ripristina una verità inequivocabile: i gestori non hanno alcuna responsabilità per l’aumento dei prezzi, né per le eventuali pretese speculazioni di cui si è parlato. Per quello che riguarda le organizzazioni dei benzinai, le polemiche finiscono qui”. Lo hanno spiegato in una nota congiunta Faib, Fegica, Figisc/Anisa dopo l’incontro con il governo, aggiungendo inoltre ” si apre un percorso che può portare a rivalutare anche lo sciopero proclamato per fine mese, al momento congelato seppure con la riserva per una sua sospensione in funzione dell’esame del testo del decreto una volta emanato”.