Un 24enne è stato preso con 22 chili di hashish riposti in un trolley nel suo giardino. La giustificazione è disarmante: “Per pagarmi il matrimonio”.
La vicenda si è svolta tutta a Verano Brianza, dove un ragazzo di 24 anni spacciava hashish per pagarsi – dice lui – il matrimonio da celebrarsi a settembre. A stroncare la sua attività dedita alla “giusta causa”, ci hanno pensato i carabinieri.
La merce, quantificabile in ben 22 chili di hashish, era nascosta nel giardino della villa dello spacciatore, in una valigia. I militari dell’Arma hanno scovato l’ingente quantità di sostanze stupefacenti dopo una perquisizione nell’abitazione del ragazzo originario di Verona.
Spacciava hashish per pagarsi le nozze: la giustificazione che ha fornito l’accusato
I carabinieri della Compagnia locale hanno colto con le mani nella marmellata un 24enne veronese, scoprendo durante una perquisizione 22 chili di hashish nel giardino della sua villa. C’è da dire che il giovane era già noto alle forze dell’ordine, proprio per i suoi precedenti del “mestiere”, essendo già incappato in reati di droga e contro la persona.
Non alle prime armi, dunque. Il soggetto è stato già sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali. Alla fine ha pertanto ammesso di essere lui il proprietario della valigia piena zeppa di hashish rinvenuta nella sua dimora. Il trolley è stato recuperato ai confini della sua proprietà, nei pressi della staccionata, in uno stato che sembrava apparentemente di abbandono. A suo dire, il giovane sarebbe stato “costretto” a spacciare per pagarsi le nozze.
L’arresto dello spacciatore
Alla fine la pezza è stata peggio del buco. La bislacca giustificazione accampata per evitare di andare in carcere era meglio se non l’avesse mai detta. Il giovane è stato arrestato dai carabinieri, che si sono occupati del caso dopo aver visto uno strano movimento di persone attorno alla sua casa. 22 chili di hashish avrebbero fruttato nelle sue tasche circa 80 mila euro. Adesso, con tutta probabilità, le nozze in programma a settembre dovranno essere annullate, o come minimo rinviate.
