Delitto Alessandra Matteuzzi, Giovanni Padovani pianificò come l’avrebbe uccisa | Gli appunti macabri sul web

Giovanni Padovani fece ricerche su come inscenare il delitto della sua ex. La pianificazione è iniziata mesi prima, dal web i dettagli della premeditazione

Un delitto purtroppo noto. La cronaca di quotidiani e programmi tv, si è spesso occupata infatti di quel 23 agosto del 2022, quando Giovanni Padovani, ex calciatore, si è presentato sotto casa della ex Alessandra Matteuzzi in via dell’Arcoveggio per ucciderla  a colpi di martello.

Delitto Alessandra Matteuzzi, come l'ex premeditò l'omicidio
Omicidio Alessandra matteuzzi, l’ex studiò il delitto. Trovati gli appunti macabri. Foto Ansa

Contro la donna sferrò ripetutamente anche dei pugni.  Le risultanze della consulenza affidata alla procura per analizzare il contenuto del telefono di Padovani hanno portato alla luce dettagli  inquietanti. Non solo l’ex calciatore il 2 luglio precedente alla data dell’omicidio aveva già detto cosa avrebbe fatto, ma ancor prima aveva avviato una pianificazione che lo ha condotto a compiere l’atroce delitto. Giovanni Padovani aveva studiato tutto nei dettagli.

L’uomo in maniera meticolosa aveva pensato a come mettere in atto il massacro, come fuggire ed eventualmente anche come immaginare la vita dietro le sbarre. Ne scrive oggi il Corriere della Sera, riportando  alcuni passaggi del suo allucinante piano “La uccido perché lei mi ha ucciso moralmente, ucciso la mia autostima, mi ha fatto diventare apatico verso tutto e ormai sono completamente suo”. Prime avvisaglie di quello che diventerà un vero e proprio stalkeraggio, si rintracciano a partire dal 23 aprile. Dall’11 giugno fino a poco prima che uccidesse Alessandra, l’uomo lascia una scia di indizi nelle ricerche sul web.

Giovanni Padovani studiò come uccidere la sua ex. Gli “appunti” macabri trovati nel telefono

Giovanni Padovani, ha premeditato l'uccisione della sua ex
Giovanni Padovani ha premeditato l’uccisione della sua ex. Foto Ansa

“Pena omicidio volontario”,  “uccide a coltellate la moglie e scappa: fermato”. Sono solo alcuni esempi scovati al seguito della consulenza. Il 23 agosto si avvicina sul calendario e allora, Giovanni Padovani intensifica la ricerca di informazioni: nella sua testa l’ossessione della programmazione dell’omicidio. “Come comprare un’arma” e ancora “marito uccide la moglie e chiama i carabinieri”. L’ex calciatore indaga quanto tempo occorra per morire a causa di uno strangolamento, oppure se dopo essere stati colpiti alla testa con una spranga si riesca ad avere la forza di urlare. Altra domanda trovata sul web  “Dove perde meno sangue una persona con un coltello o con un mazza?”

 

Appunti cinici, macabri, che fanno affiorare elementi della sua personalità. Poco prima di andare ad ammazzare, alle 18 di quel 23 agosto si preoccuperà anche di un’eventuale reazione delle vittima che sta per essere aggredita “spray al peperoncino in faccia cosa comporta”. Giovanni Padovani digita e cerca qualunque risposta gli possa servire per capire come si sopravviva in carcere; come si possa progettare una fuga in Albania, come si compia il rapimento perfetto; a quanto ammontino le tariffe per uccidere. Stando a quanto riportato sul Corriere, gli avvocati che difendono i familiari della donna sono convinti di questa tesi “Padovani ha iniziato ad accarezzare l’idea di uccidere Alessandra da giugno e dopo aver scelto la modalità omicidiaria ha atteso l’occasione giusta e lo ha fatto”.

L’uomo in carcere da agosto, è accusato di omicidio aggravato dallo stalking ma non dalla premeditazione. Ora i pm alla luce di quanto emerso potrebbero contestargliela.

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