Le indagini seguite all’assalto dei rivoltosi contro la presidenza Lula hanno stretto il cerchio sui finanziatori del trasporto dei militanti bolsonaristi a Brasilia. Più di 100 bus partiti da 10 Stati diversi.
I nomi dei finanziatori che hanno organizzato il trasferimento dei bolsonaristi a Brasilia sarebbero stati individuati dalle autorità. Contro di loro emessi i primi mandati di arresto.
Flavio Dino, il ministro della Giustizia brasiliano, ha fatto sapere che sono stati individuati i responsabili che hanno sostenuto l’assalto ai palazzi istituzionali della capitale. Domenica scorsa migliaia di persone si sono riversate a Brasilia per gettarsi all’assalto del Parlamento e di altri edifici del potere.
Assalto al Parlamento: a Brasilia migliaia di sostenitori di Bolsonaro
Il titolare della Giustizia si è tenuto cauto, evitando al momento di formulare accuse penali precise. “Quello che si può affermare con certezza è che c’è stato un finanziamento, abbiamo una lista di tutte le persone che hanno affittato gli autobus”, ha dichiarato Dino.
Domenica 8 gennaio 2023 una fiumana di militanti dell’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro ha fatto irruzione all’interno di alcune sedi istituzionali, tra cui il Parlamento. A Brasilia si è verificato quanto più o meno era accaduto il 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, quando molti sostenitori trumpiani avevano fatto irruzione al Campidoglio, a Washington.
Riguardo a ciò, il ministro Flavio Dino ha fatto intendere che chi ha partecipato all’atto insurrezionale ne pagherà le conseguenze. “Saranno chiamate a rispondere sul perché hanno affittato questi autobus che non erano destinati ad escursioni turistiche”, ha affermato l’uomo di fiducia di Lula. I mezzi partiti da oltre 10 Stati del Brasile, sono stati più di 100.
Due indagini contro i sostenitori di Bolsonaro
L’inchiesta partita nelle scorse ore contro i partecipanti dell’assalto,, si somma a quella principiata lo scorso novembre a proposito dei finanziatori del movimento di protesta di matrice bolsonarista, messo in piedi dopo la sconfitta elettorale dell’ex militare di Glicério. I sostenitori del precedente Capo di Stato hanno mantenuto per settimane un vero e proprio accampamento di fronte al quartier generale dell’Esercito. Flavio Dino ha ribadito che finora gli arrestati per l’assalto ai palazzi governativi sono 1.500.