Si addensa il mistero attorno ai prelievi effettuati sul conto di Paolo Calissano poco prima della sua morte. La cifra stornata ammonterebbe a 70 mila euro. Sul caso aperta un’inchiesta della magistratura.
E’ trascorso appena un anno dalla scomparsa di Paolo Calissano, avvenuta il 30 dicembre 2021. L’attore genovese è stato trovato morto nel suo appartamento alla Balduina. Aveva 54 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, alla star televisiva è stata fatale una intossicazione di farmaci antidepressivi.
Adesso il suo nome è tonato a riempire le pagine dei giornali, non tanto per commemorare le sue qualità artistiche e tramandarne il ricordo, quanto per dei movimenti sospetti registrati sul suo conto corrente. Ad allarmare sono stati alcuni prelievi la notte precedente alla morte dell’artista.
I militari della Guardia di Finanza stanno indagando sui movimenti sospetti effettuati sul conto del defunto attore. Ad approfondire l’inchiesta dal punto di vista giornalistico, ci ha pensato il Secolo XIX, che oggi ha diffuso come negli anni precedenti la morte di Calissano, il suo patrimonio si sarebbe assottigliato. I finanziari stanno vagliando da alcune settimane le operazioni finanziare effettuate sul conto dell’artista, volto di punta de La dottoressa Giò e Vivere. Al centro del mirino ci sarebbe l’amministrazione di sostegno che aveva accesso al patrimonio del divo televisivo.
Stando a quanto diffuso le Fiamme Gialle si starebbero muovendo sull’ipotesi di reato di circonvenzione di incapace. Sono infatti spariti 70 mila euro. L’accaduto ha mosso i congiunti di Paolo Calissano che hanno presentato la denuncia in Procura. Il dito puntato è su chi per 13 anni si è occupato della gestione dei conti dell’attore.
Il riferimento è all’avvocato Matteo Minna, difeso nella circostanza dai colleghi Maurizio Miscia ed Enrico Scopesi. Al Secolo XIX l’accusato respinge ogni addebito di responsabilità e risponde così: “Per 15 anni sono stato anche il legale di Paolo Calissano. Se i parenti hanno mosso delle contestazioni nei miei confronti – sostiene – replicherò a queste nelle sedi opportune”. Dall’altra parte della barricata, ad assistere la famiglia Calissano, vi è l’avv. Santina Ierardi, che non rilasciato alcun commento.
Occhi puntati sull’esposizione dell’attore all’interno di un paio di società. Una è l’autopark V maggio srl, cessata con una liquidazione. Accertamenti su una decina di bonifici risalenti al 2019 ad un conto di Calissano. Il destinatario risulterebbe proprio Minna, per spese e finanziamenti della Autopark. Complessivamente 70 mila euro.
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