Il caro benzina e diesel torna a preoccupare i cittadini: la decisione del Governo per fare luce su quanto sta accadendo sul fronte carburante. Tutti i dettagli.
Gasolio e benzina aumentano nel 2023 dopo aver deciso di non rinnovare il blocco delle accise avvenuto fino allo scorso 31 dicembre. Una mossa intrapresa dal Governo Draghi, proseguita per alcuni mesi dalla maggioranza guidata da Giorgia Meloni, con il nuovo anno tutto cambia.
I prezzi dei carburanti tornano nuovamente a salire e dal primo gennaio del nuovo anno sono di fatto terminati gli interventi per bloccare le accise. Intanto Matteo Salvini, insieme al collega Adolfo Urso (ministro delle Imprese), ha annunciato di voler dare spazio ad un nuovo provvedimento.
Proprio lo stesso Urso ha infatti annunciato nuove verifiche per la tutela dei consumatori che stanno subendo un nuovo rialzo dei prezzi. Intanto a Palazzo Chigi è in programma un confronto con Giancarlo Giorgetti e Giuseppe Zafarana, rispettivamente ministro dell’Economia e comandante della Guardia di Finanza. L’obiettivo è quello di fare luce sulle ultime novità emerse nella prima decade di gennaio.
Non si tratta però di una mossa recente visto che Giorgetti ha incaricato le autorità competenti di effettuare controlli sul prezzo della benzina. Grande attenzione rivolta verso le autostrade italiane, luoghi dove il prezzo è ancora più alto rispetto a quello cittadino o delle altre arterie stradali.
Ma è dallo scorso marzo che la Guardia di Finanza ha avviato dei monitoraggi per controllare gli aumenti di carburante, ma anche sul fronte energia e gas. Le Fiamme Gialle ha dato vita ad oltre 5mila contro in Italia, certificando 2.809 violazioni. Poco più di 700 le mancate esposizioni o discordanze sui prezzi di benzina, diesel e gas rispetto a quelli effettivamente indicati. Oltre 2mila violazioni si soffermano sulla mancata comunicazione dei prezzi al ministro delle Imprese.
Nel frattempo proprio il Codacons ha parlato di un aumento del pieno di benzina pari a 8,9 euro rispetto al prezzo di dicembre 2022 (per un pieno da 50 litri ndr): la cifra è di 214 euro per ogni persona all’anno. Gli aumenti sono in parte conseguenza anche dell’eliminazione dello sconto di 18,3 centesimi al litro sulle accise.
Tutto era stato deciso in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina. Ciò sarebbe costato diverso miliardi di euro, ora l’idea di eliminare tutto, non senza conseguenze per i cittadini. Il Governo ha intanto deciso di contrastare le speculazioni con un controllo della Finanza per vigilare sui prezzi proposti ai distributori. Accertamenti in corso anche da parte del Garante per la sorveglianza dei prezzi, così come dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
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