Novità importanti per il buco dell’ozono annunciate direttamente dall’Onu: di cosa si tratta e qual è il dettaglio che cambia tutto.
Adesso proprio dal buco dell’ozono arrivano risvolti importanti e da non sottovalutare per il prosieguo degli anni a seguire. Diversi accordi di natura internazionale hanno permesso di dare spazio ad importanti risvolti, ciò potrebbe però aumentare nel giro dei prossimi decenni.
Proteggere l’ambiente ed evitare guai ben peggiori è l’obiettivo prefissato ormai da diverso tempo. Una maggiore cura del luogo in cui si abita si unisce all’idea di rispettare ciò che circonda l’essere umano.
Buco dell’ozono, l’annuncio dell’Onu | Cosa sta accadendo
Temuto da decenni come uno dei maggiori pericoli per l’ambiente, il buco formato nello strato dell’ozono starebbe per scomparire. Le scelte politiche, che puntano ad eliminare in maniera graduale le sostanze nocive, potrebbero aiutare il pianeta nell’arco di due decenni. A riportare la notizia è l’ONU che ha fornito nuovi dettagli sulla questione.
¡2023 empieza con buenas noticias!
La capa de #ozono del 🌎está en vías de recuperarse, lo que ayudará a evitar el calentamiento global en unos 0,5° C.
Gracias a los acuerdos de la @ONU_es, los productos químicos que agotan la capa de ozono se están eliminando gradualmente.
— ONU Cambio Climático (@CMNUCC) January 9, 2023
Questo elemento fa sì che la perdita dello strato di ozono, con conseguente rischio di esporre le persone ai gravi danni causati dai ultravioletti del sole, sembrerebbe su una strada importante per la salute delle persone. Ciò potrebbe essere recuperato in diverse zone del mondo intorno al 2040. La situazione potrebbe ripetersi entro il 2045 nell’Artico, 2066 invece sull’Antartide.
Perché la notizia è importante
Le buone notizie arrivate sul fronte del buco dell’ozono, elemento che continua a restringersi, è senza ombra di dubbio una novità importante. Lo spessore dello strato di gas protegge gli esseri umani dai raggi ultravioletti del Sole ed è una novità positiva per la salute. Questi raggi UVB sarebbero infatti causa di tumori, nonché di gravi danni alle piante. Ciò vuol dire si ridurrebbe il rischio di limitare la produzione agricola, permettendo di trarre benefici.
L’Onu ha parla di benefici emersi dagli accordi internazionali raggiunti nell’arco degli ultimi decenni, l’ipotesi di una chiusura del buco dell’ozono, magari nei prossimi 40 anni, potrebbe essere molto più di un’idea. Per farlo, però, gli esperti continuano a parlare dei rischi che si potrebbero correre, seguendo invece la rotta opposta, con tanto di conseguenze fatali per l’intero pianeta.