Continuano le indagini delle forze dell’ordine per risalire all’identità dei facinorosi di Napoli e Roma dopo gli scontri di ieri su un tratto dell’autostrada A1, all’altezza di Arezzo. Intanto il tifoso giallorosso che si era recato all’ospedale a farsi medicare è stato arrestato e sarà processato per direttissima.
Ieri per quasi tutta la giornata hanno tenuto banco le notizie di cronaca relative ai tremendi scontri sull’A1 tra tifoserie rivali di Napoli e Roma. Se non si è consumata la tragedia, è stato solo un miracolo.
Adesso gli inquirenti stanno analizzando numerosi filmati per catturare i responsabili del tremendo accaduto.
Dopo gli incidenti nell’area di servizio di Badia al Pino est, sull’A1, la polizia sta lavorando alacremente per individuare i soggetti che hanno scatenato il pandemonio, e assicurarli alla giustizia. Al momento l’unico condotto agli arresti è un tifoso della Roma recatosi all’ospedale di Arezzo per farsi medicare per ferite di poco conto. Martino Di Tosto è accusato di rissa aggravata. Difeso dall’avvocato Lorenzo Contucci, si trova in una camera di sicurezza della Questura aretina, il cui personale sta collaborando sul caso con la Digos di Roma, Genova e Napoli. Il 43enne, già noto alle forze dell’ordine per un fatto risalente al 2013, sarà processato per direttissima.
“Stiamo operando il controllo e la verifica su un ampio materiale di riprese video – dichiara il questore di Arezzo Maria Luisa Di Lorenzo – in sinergia con le Digos di altre questure, considerato il paniere di riprese che abbiamo potuto recuperare”. In ballo ci sono i controlli su circa 300 persone che hanno partecipato alla maxi rissa di domenica 8 gennaio.
Secondo quanto si apprende gli scontri sarebbero il frutto di un vero e proprio agguato che i tifosi partenopei avrebbero teso a quelli romanisti. Raccolto dai rivali l’affronto è iniziato il caos che ha causato la chiusura del tratto autostradale. Gli inquirenti stanno stringendo il cerchio attorno ai responsabili della vicenda, analizzando numerosi filmati delle telecamere di sicurezza della zona.
Le ipotesi di reato messe in piedi dalla Procura di Arezzo potrebbero essere molteplici. A cominciare dalla rissa aggravata con possibili misure interdittive. Nella stessa area di servizio teatro dei tafferugli, nel 2007 ha trovato la morte il tifoso della Lazio Gabriele Sandri.
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