Guerriglia in autostrada fra ultras di Roma e Napoli: la ricostruzione della vicenda e tutti i retroscena sullo scontro violento.
Non è la prima volta che le tifoserie di Roma e Napoli si scontrano durante incroci in giro per l’Italia, basta anche un confronto su un’autostrada per scatenare il panico. Tratto bloccato e decine di poliziotti in azione per evitare guai ben peggiori. I gruppi organizzati si scontrano e danno vita all’ennesimo scontro.
Da un lato i giallorossi diretti a Milano per il match serale contro i rossoneri, partenopei in viaggio verso Genova per la sfida contro la Sampdoria. All’altezza di una stazione di servizio di Arezzo i due gruppi si incrociano. Caos scatenato in poco tempo, poi il via alle rispettive reazioni. Inevitabile l’intervento della polizia, già comunque presente sul posto, ma la situazione peggiora in pochissimo tempo.
Il calendario ha offerto infatti la possibilità di incrociarsi sulle strade italiane, poi l’agguato. Il luogo non è casuale, si tratta dell’autogrill di Badia al Pino dove morì Gabriele Sandri, tifoso della Lazio, terreno di scontri e violenza con conseguente condanna per Daniele De Santis.
Tutto sarebbe partita da un assalto compiuto dai tifosi partenopei che avrebbero assaltato i minivan dei seguaci giallorossi. Soltanto dopo, invece, sarebbe partita la decisione dei supporters giallorossi di raggiungere l’autogrill a piedi. In casi come questi, inoltre, le parti più violente del tifo arrivano pronte ad un possibile attacco dei tifosi rivali, specialmente in casi come quelli avvenuti durante il pomeriggio di domenica 8 gennaio 2023.
Dopo la morte di Ciro Esposito, tifoso partenopeo deceduto dopo gli scontri avvenuti a Tor di Quinto nel 2014 prima della finale di Coppa Italia fra Fiorentina e partenopei, la tifoseria giallorossa e quella azzurra non possono più vedere la propria squadra del cuore durante le trasferte di Roma e Napoli.
Ciò non ha però impedito ai gruppi organizzati di affrontarsi sull’autostrada, non senza rischi, feriti e altissima tensione. Cinquanta giorni di agonia per Esposito e la successiva condanna di De Santis, uomo che fece sospendere nel 2004 un derby per una falsa notizia circa la morte di un bambino.
Sparò ad altezza uomo, i giudici non ritennero l’accaduto una conseguente legittima difesa, da qui la condanna della Cassazione (settembre 2018) a 16 anni di reclusione. Adesso un nuovo episodio di violenza che vede ancora contrapposte le due tifoserie, violenza e disagi per migliaia di persone in viaggio lungo le arterie autostradali.
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