Massimo riserbo fino a questo momento sui contenuti del colloquio. Questa mattina infatti è scattato il faccia a faccia tra Papa Bergoglio e Padre Georg, dopo le polemiche dei giorni scorsi successive alla morte del Papa emerito e arrivate dal segretario particolare di Ratzinger
Notizia diffusa in maniera ufficiale, dalla sala stampa del Vaticano. Ma se la forma ha osservato i crismi della ritualità, sui contenuti occorrerà affidarsi alle fonti ufficiose. Perchè quello che Papa Bergoglio e Padre Georg si sono detti durante l’udienza privata a San Pietro, resta per il momento avvolto nel mistero.
Padre Georg dai più e da anni è noto per essere stato il segretario particolare di Papa Ratzinger. Il 5 gennaio la celebrazione delle sue esequie in Vaticano, e più o meno contestualmente scoppiava l’ennesima bomba mediatica dentro, ma anche fuori, la Santa Sede.
Era risaputo, ma la morte di Papa Benedetto XVI ha riportato il tema alla strettissima attualità: padre Georg ha affidato alcuni ricordi definiti non propriamente convenzionali e in qualche parte anche molto scomodi per Papa Francesco, a un libro scritto a quattro mani con il vaticanista Saverio Gaeta. Ecco perchè l’incontro di stamani non solo desta estrema curiosità e non soltanto tra coloro che di solito scrivono e si occupano di Vaticano, ma il faccia a faccia porta inevitabilmente a certe domande. Intanto però andrebbe ricordata qualche anticipazione lanciata in questi giorni sul libro scritto da Padre Georg.
Papa Francesco: dopo le polemiche, udienza privata con padre Georg. Massimo riserbo sui contenuti
L’uomo che negli anni è stato più vicino in assoluto a Ratzinger, ha infatti raccontato del difficile rapporto con Papa Francesco e di essere rimasto scioccato quando Bergoglio lo rese un prefetto dimezzato: “Lui mi guardò con espressione seria e disse a sorpresa: ‘D’ora in poi rimanga a casa. Accompagni Benedetto, che ha bisogno di lei, e faccia scudo’. Le parole di Padre Georg, in questi giorni hanno avuto un’eco pazzesca, ecco ancora un altro passaggio “Quando provai a replicare, chiuse seccamente il discorso: ‘Lei rimane prefetto, ma da domani non torni al lavoro’. In modo dimesso replicai: ‘Non riesco a capirlo, non lo accetto umanamente, ma mi adeguo soltanto in obbedienza’. E lui di rimando: ‘La mia esperienza personale è che “accettare in obbedienza” è una cosa buona’.
Padre Georg aggiunge inoltre di essere tornato al Monastero, di aver raccontato tutto a Papa Benedetto, che in modo ironico avrebbe commentato “Sembra che Papa Francesco non si fidi più di me e desideri che lei mi faccia da custode”. Altro step da ricordare per ricostruire il tassello del puzzle che porta all’incontro di oggi, l’intervista al Die Tagespot sempre di mons. Ganswein, nella quale veniva detto che la stretta operata da Bergoglio sulla messa in latino sarebbe stata un dolore per Ratzinger. E arriviamo poi alla giornata di ieri. Domenica, Angelus di Papa Bergoglio.
Il Pontefice non nomina mai il segretario particolare del defunto Papa emerito, eppure le sue parole sono chiare all’interpretazioni per chiunque le abbia lette o ascoltate: “Chiediamoci: io sono una persona che divide o condivide? Io sono discepolo dell’amore di Gesù o un discepolo del chiacchiericcio che divide?”.