Muccino, caos sul set: il retroscena sconvolge il cinema, intrighi e molestie

Gabriele Muccino è abituato alle storie contorte per esigenze di copione, ma stavolta è tutto vero: tragico retroscena del figlio Silvio.

A casa tutti bene, forse. Stavolta non è un film o una serie, si tratta di triste verità. Quella che travolge la famiglia Muccino come un ciclone. Gabriele Muccino si occupa, per deformazione professionale e passione, delle storie degli altri. Le racconta con un altro piglio. Ora, però, non trova le parole: a usarle nel modo più diretto – attraverso i social – però è suo figlio.

Gabriele Muccino figlio
Gabriele Muccino, il figlio scatena la polemica (ANSA)

Silvio Leonardo, che ha scelto di intraprendere la strada della regia come suo padre. Figlio d’arte senza peli sulla lingua. Se il padre ha scritto una biografia in cui rivela tutti gli altarini del cinema italiano e americano, il ragazzo non aspetta di crescere: vuota il sacco subito. Molto scalpore, infatti, ha generato il post su Instagram (poi rimosso) in cui – quasi in preda a un flusso di coscienza – rivela i torti che ha subìto e visto sui recenti set a cui ha partecipato.

Muccino, scoppia la polemica sul set: insulti e maleducazione

Attualmente ricopre il ruolo di assistente alla regia, per farsi le ossa: gli hanno, invece, spezzato un sogno. E forse l’ha rovinato anche agli altri. Nessun filtro. Solo Internet verità. Questo vogliono i follower e Muccino jr. lo garantisce per qualche istante, prima di eliminare il post che però tutti hanno già condiviso. Il Web non perdona.

Silvio Leonardo Muccino
Silvio Leonardo Muccino rivela scottanti retroscena sul set (Screenshot Instagram)

Nemmeno Silvio Leonardo ha voglia di perdonare per i soprusi che ha visto: “Hanno chiamato un’attrice russa di m…”. Poi rincara la dose: “Offese a ripetizione, senza sosta e la minima vergogna. La troupe trattata male, assistenti presi a pesci in faccia, continua. “Una maleducazione fuori dal comune. Senza contare che poi è stato impedito a un artista di fare un tampone”. Tutto questo sconvolge la settima arte italiana più di quanto non lo sia già.

Muccino si è reso conto di essere andato oltre: lui stesso si chiede “Dove sia il limite”, ma poi cancella tutto. Paura, rimorso o peggio timore per eventuali ripercussioni? Il mondo del cinema ha abituato a tutto, ma forse il 21enne non è pronto per questo tipo di sistema. Non dovrebbe esserlo nessuno, ma come sottolinea lo stesso ragazzo: “È risaputa la presenza di registi dispotici”.

Stavolta, però, c’è molto di più: sembra che Muccino jr. abbia rotto l’incantesimo che in Italia già non c’era più da un pezzo. Dopo il ciclone legato al me too americano, un altro capitolo prende quota. Ora è il nostro Paese sotto la lente d’ingrandimento e non emerge nulla di buono. Una semplice domanda resta, che richiama un altro film di Muccino senior: che ne sarà di noi?

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