Dopo una lunga agonia, Sami Kourid, 27enne di Tivoli, comune della provincia di Roma, è morto. Colpito da un pugno, era caduto a terra sbattendo gravemente la testa. I fatti risalgono alla notte a cavallo tra il 4 e il 5 di agosto. Lo struggente dolore della madre
Morire a 27 per una lite definita banale. Evidentemente nulla può essere etichettato come banale, quando si interrompe un’esistenza. Sami Kourid ha lottato per 5 mesi, poi la sua vita si è arresa lasciando nel dolore più grande la famiglia e gli amici che gli volevano bene, che hanno sperato che quel maledetto pugno e quella terribile caduta a terra, potessero risolversi per il meglio.
Sì perchè i fatti culminati nel più tragico degli epiloghi in realtà devono essere raccontati dall’inizio: ovvero dalla notte a cavallo tra il 4 e il 5 agosto del 2022.
Piazza Garibaldi, pieno centro di Tivoli, cittadina della provincia di Roma. Distante soltanto 20 km dalla Capitale. Tutto esplode nel giro di pochi attimi. Su quella piazza ci sono tante persone, anche due comitive diverse. L’aggressore di Sami, probabilmente aveva bevuto. Vola qualche parola di troppo, quindi quel colpo sferrato contro il 27enne, sufficiente per farlo cadere a terra. Sami sbatte forse su una panchina, forse sui sampietrini. Gli amici capiscono subito che il ragazzo non sta bene e si preoccupano di allertare i soccorsi, di fare in modo che il proprio amico arrivi in breve tempo in ospedale. Sami viene portato prima in pronto soccorso, poi date le gravissime condizioni in cui versava è stato trasferito al Policlinico Umberto Primo dove appunto morirà.
Muore a 27 anni dopo un pugno. Era caduto ed aveva battuto la testa. Il coma durato 5 mesi
Chi ha sferrato quel pugno, un 35enne del posto, viene identificato dopo poche ore dall’accaduto. I carabinieri infatti avevano avviato immediatamente le indagini, controllato le immagini delle telecamere di sorveglianza e incrociato dei dati. L’uomo aveva piccoli precedenti penali. Venne denunciato per lesioni gravissime. Oggi alla luce della morte di Sami, la Procura dovrà necessariamente riaprire il fascicolo e procedere nei confronti del 35enne per un altro genere di reato. E’ ipotizzabile che il corpo della vittima venga sottoposto ad autopsia. Bisogna conoscere quali siano stati le reali cause che abbiano portato il 27enne ad arrivare in quelle condizioni in ospedale, e a finire poi tanto tragicamente la sua giovane vita.
Sami Kourid ha vissuto il come durato 5 mesi dunque, avendo sempre la propria famiglia a fianco “Vita mia, la vita non è stata dolce con te –queste le strazianti parole della mamma Rosanna riportate oggi anche sulle pagine da il Messaggero– eri un figlio spettacolare, un ragazzo meraviglioso, con un grande cuore, ma purtroppo c’è chi non lo ha capito. Rimarrai per sempre nel mio cuore e nella mia mente, ma devi darmi la forza di affrontare la vita che ho davanti senza di te, questo è un dolore enorme che non passerà mai“.