I servizi segreti ucraini azzardano previsioni sulla morte di Vladimir Putin. Per gli 007 di Kiev l’uomo forte di Mosca ha il tempo contato e addirittura potrebbe morire molto presto a causa di un grave male.
Stando a sentire alcune fonti dei servizi di informazione ucraini, Putin avrebbe le ore contate. Da alcune indiscrezioni la fonte dello scoop sarebbe qualcuno molto vicino al Presidente della Federazione Russa.
La conferma è stata data da Budanov rispondendo ad una domanda al riguardo. Il responsabile dell’intelligence ucraina si dice certo che il capo del Cremlino “morirà presto”.
Kyrylo Budanov continua sostenendo che Putin “E’ malato da molto tempo, sono sicuro che abbia il cancro”. Il capo degli 007 ucraini aggiunge altresì: “Penso che morirà in fretta. Spero presto”. La dichiarazione arriva nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente statunitense Abc. Per acclarare la sua tesi, Budanov precisa che l’informazione è da ritenersi attendibile, in quanto proveniente da fonti vicine a Putin.
Inoltre il capo delle spie afferma: “Questa guerra deve finire prima della sua morte.. vinceremo nel 2023″. Circa gli scenari che potrebbero portare alla scomparsa del leader russo, Budanov non usa mezzi termini e commenta: “Non dovremmo spaventarci di questa trasformazione, perché sarà un beneficio per tutto il mondo”.
Sulla possibilità di un Cremlino senza Vladimir Putin, l’ipotesi sembra sia stata considerata anche in Russia. In merito a crescere sarebbero le quotazioni Yevgeny Priogozhin, un oligarca russo a capo del gruppo Wagner, molto ostile agli ucraini. Sebbene sia anche lui un uomo forte, la domanda è se all’occorrenza l’apparato del Cremlino sarà disposto a sostenerlo. L’interrogativo potrà avere la sua risposta solo in caso dovesse concretizzarsi questo scenario.
Intanto anche il territorio della Federazione è da tempo sotto attacco del fuoco nemico. Il 5 dicembre scorso esplosioni sono state riscontrate nelle basi aeree Engels-2 e Dyagilevo, a diverse centinaia di chilometri dal confine con l’Ucraina. Attacchi in profondità e inaspettati nel cuore della Russia. Un’escalation prodotta anche da una posta in palio sempre più alta sul versante della Crimea, a proposito della quale Budanov ribadisce l’appartenenza al territorio nazionale e l’impiego di qualsiasi mezzo per recuperarla: “Crimea fa parte dell’Ucraina. E’ il nostro territorio – prosegue – Possiamo usare qualsiasi arma sul nostro territorio”.
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