La nuova ondata da Covid sta creando non pochi problemi in Cina: l’Unione Europea corre ai ripari. Tutti i dettagli sulla nuova richiesta.
L’Unione Europea ha chiesto di limitare l’ondata da Covid-19 che sta dilagando in maniera preoccupante specialmente in Cina. Correre ai ripari con misure adeguate è uno degli obiettivi che l’Europa intera si è prefissata, con tanto di scelte per evitare la diffusione dei contagi.
La vicenda emerge a distanza di settimane durante le quali il virus ha iniziato a dilagare, centinaia di migliaia i casi emersi dopo l’allentamento delle restrizioni imposte ormai da tempo dal governo di Pechino. I dati ufficiali non comunicati al mondo intero preoccupano, ora è il momento di mettere in campo misure stringenti.
Covid dilaga in Cina, la decisione dell’Ue
Ed è proprio dell’Unione Europa la decisione di imporre l’obbligo di tampone negativo prima della partenza e ripeterlo al momento dell’arrivo. La decisione varrà per tutti coloro che partiranno dalla Cina e raggiungeranno qualsiasi Paese dell’Ue. Una riunione degli esperti potrebbe così portare al requisito di un tampone negativo fatto 48 ore prima della partenza.
Sequenziamento acque reflue dei voli, possibile presenza di nuove varianti e mascherina a bordo dei voli in arrivo dalla Cina. I viaggiatori si dovranno quindi sottoporre a nuovi test, una volta giunti in Italia o in altri Stati, al fine di evitare la diffusione dei contagi. Pechino non ha accolto la novità nel migliore dei modi, pur essendo in vigore, almeno fino a poco tempo fa, la cosiddetta tolleranza zero a causa della pandemia.
L’appello agli USA
L’Organizzazione mondiale della sanità crede che i dati ufficiali della Cina non siano al passo con la ripresa del virus nel Paese. “Riteniamo che le cifre attualmente pubblicate dalla Cina sotto-rappresentino il reale impatto della malattia in termini di ricoveri ospedalieri, ricoveri in terapia intensiva e soprattutto in termini di decessi“, ha spiegato Michael Ryan, responsabile dell’Oms per la gestione delle emergenze sanitarie.
Le cautele messe in campo dall’Europa trovano conferma anche in Giappone e Stati Uniti. Le autorità sanitarie sono pronte a mettere in campo tutte le misure per prevenire la diffusione e l’aumento dei contagi. Disposti controlli alle frontiere che si aggiungono al tampone da presentare alla partenza, così come un altro da fare una volta giunti in aeroporto.