Aveva appena 15 anni quando i genitori lo lasciano in una casa di cura e spariscono. Era il 2017 e da quel momento il ragazzino disabile non riceve neanche una visita dalla famiglia, né una telefonata per ben cinque anni. La sentenza shock da ragione ai genitori
Il ragazzo affetto da disabilità aveva 15 anni quando i genitori hanno deciso di abbandonarlo in una struttura per disabili e sparire senza aver nessun contatto con lui. La triste storia è iniziata nel 2017 ed è continuata per cinque lunghi anni fino alla sentenza shock del Tribunale di Pisa che da ragione ai genitori del giovane.
Come riporta il Tirreno, abbandonato nell’istituto di accoglienza Stella Maris, a Fauglia, provincia di Pisa, oggi il ragazzo ha 20 anni, la madre risulta irreperibile da mesi, il padre invece, un uomo di 48 anni, è stato denunciato per il reato di abbandono di minori. Entrambi i genitori sono di origine straniera.
Genitori lasciano figlio disabile in casa di cura e spariscono per 5 anni: la sentenza shock del tribunale
Il Tribunale di Pisa ha emesso una sentenza scioccante sul caso del giovane 15enne disabile abbandonato dai genitori in una casa di cura nel 2017. Il giudice ha assolto il padre del minorenne, dando valore alla tesi della difesa, secondo cui il comportamento del 48enne non comporta il reato di abbandono di minore, in quanto l’imputato non ha esposto il figlio a nessun pericolo per la sua incolumità, lasciandolo in una struttura curativa.
I due coniugi dopo aver vissuto per alcuni anni a Santa Croce sull’Arno, hanno deciso di affidare al centro di cura “Stella Maris”, il figlio minorenne prima di trasferirsi in Francia. Da quel momento, solo qualche contatto telefonico sporadico e una visita all’anno quasi obbligatoria per legge fino ad arrivare al completo distacco del legame tra loro e il ragazzino.
La madre è totalmente sparita, non volendo sapere più nulla del figlio disabile. Mentre, il padre del giovane sembrasse intrattenere dei rapporti con il figlio, seppur molto sporadici e non sufficienti a costruire e a mantenere un vero legame affettivo tra padre e figlio. Ma tutto questo, secondo l’interpretazione del codice penale, non comporta alcun reato.