Tragedia in Brasile, dove un italiano è morto davanti alla sua gelateria. Contro la vittima sparati diversi colpi di pistola. Indagano le forze dell’ordine, ma intanto Fabio Campagnola lascia un figlio di 7 anni.
Il drammatico episodio risale a martedì scorso, quando Fabio Campagnola ha trovato la morte davanti al suo locale. Era in Brasile dal 2013, dove si era trasferito. L’imprenditore era originario del Piemonte, di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. La sua uccisione lascia orfano di padre un bambino di 7 anni. A quanto pare la causa del crimine è legato a futili motivi. Ecco cosa è successo.
Ucciso imprenditore italiano: la ricostruzione dell’accaduto
La tragedia è avvenuta martedì 3 gennaio 2023 nello Stato dell’Alagoas, in Brasile. Fabio Campagnola era titolare di una gelateria dal 2013. Il suo locale, abbastanza noto nella città di Frances, si chiama Il Meneghino. Il 50enne era inoltre socio di un’altra attività a Ponte Verde. Professionalmente, Campagnola, era piuttosto realizzato. Quello che gli è accaduto è stato il frutto di un litigio con un ex militare in congedo, anche lui piccolo imprenditore, ma di un B&B a Praia de Frances.
La lite è scaturita con tutta probabilità per il posizionamento di un carretto di churros (frittelle fritte a forma di bastoncino). Stando a quanto diffuso, dopo la tragedia è stata arrestata anche la moglie dell’autore del delitto. Contro di lei l’accusa di aver incitato il folle gesto. La scomparsa del 50enne lascia senza il papà un bimbo di 7 anni e uno più grande che vivrebbe altrove.
L’omicidio di Fabio Campagnola: le reazioni
La morte del laborioso imprenditore che ha portato lustro alla fama degli italiani all’estero, ha suscitato grande sgomento nel suo paese di origine. “Il Comune – commenta il sindaco Federico Riboldi – è a completa disposizione della famiglia per qualsiasi necessità. Ai suoi cari – continua il primo cittadino – il cordoglio e la vicinanza della comunità casalese”. Oltre all’amministrazione locale, si registrano anche tanti messaggi sui social. Scrive un amico della vittima: “E’ troppo il dolore che sto provando. Non ci sono parole, ma per te amico mio devo trovare la forza di farlo”.
Poi prosegue svelando alcuni particolari del loro rapporto: “Prima come avversari in campo e fuori, giornate intere passate insieme, serate indimenticabili, momenti importanti della nostra vita, indelebili nella mia mente”. E ancora: “Anche quella litigata ci siamo fatti, però poi il giorno dopo era tutto come prima. Anche in questi anni a km di distanza la tua videochiamata non mancava mai”. Infine la chiosa commovente: “Ti ho voluto bene come un fratello, nella vita dicono che i veri amici si contano sulla punta delle dita della mano. Tu eri e sarai per sempre parte di quella mano”.