Diletta Miatello avrebbe lasciato morire l’anziana madre, facendola dissanguare. Lo stesso avrebbe fatto col padre, che oggi è fuori pericolo e potrebbe fornire dettagli importanti agli investigatori. Gli elementi emersi dall’esame post mortem
Era la notte tra il 26 e il 27 dicembre dell’anno che si è appena chiuso, quando Maria Angela Sarto, 84 anni moriva presumibilmente per mano della figlia, Diletta Miatello. La donna, unica persona attualmente indagata per l’omicidio avrebbe tentato di uccidere sempre nella stessa notte anche il padre, Giorgio Miatello, 89 anni.
Scampato miracolosamente al crudele destino ed oggi, pare, fuori pericolo. Tutto avvenne nella casa di famiglia a San Martino di Lupari. Gli investigatori per quella mattanza fermarono il giorno dopo nella stanza di un albergo la figlia della coppia, ex vigilessa di 51 anni, ora rinchiusa nel carcere di Montorio, in provincia di Verona.
Giorgio Miatello come detto sopra ha la vita appena ad un filo. E’ uscito dalla terapia intensiva, anche se le sue condizioni restano critiche. Si spera ovviamente in un lento e progressivo miglioramento, che potrebbe anche consentire, a chi da subito ha avviato le indagini di capire le sequenze della violenza avvenuta quella notte e che la scena del crimine prima e i risultati dell’autopsia dopo, hanno in buona parte ricostruito. Maria Angela Sarto sarebbe stata ammazzata con un vaso. Diletta, la figlia, l’avrebbe ripetutamente colpita così.
Con i cocci dello stesso vaso avrebbe proseguito l’aggressione. Sangue, tanto sangue, sarebbe infatti stato trovato sul volto dell’anziana donna. Quindi Diletta Miatello avrebbe lasciato la madre agonizzante, fino al decesso che sarebbe sopraggiunto per dissanguamento. Stessa sorte sarebbe toccata a Giorgio Miatello, che dormiva al piano inferiore della casa. Una caduta non gli consentiva infatti di salire le scale e dormire in camera da letto con la moglie. Anche l’uomo è stato trovato agonizzante.
Ma c’è un altro dettaglio inquietante in questa vicenda già atroce così: il corpo della donna era avvolto in una coperta. Qualcuno, forse Diletta, o qualcun altro, avrebbe tentato di portare via il cadavere. Tutti questi dettagli sono emersi dall’esame successivo alla morte dell’anziana donna. Nel frattempo invece si attende l’esito dell’analisi tossicologica di sangue e urine prelevati a Diletta Miatello, la sera del fermo. I risultati serviranno ad appurare se l’indagata quella notte abbia assunto i farmaci prescritti dal Centro di salute mentale di Cittadella presso il quale era in cura.
Nell’auto auto di Diletta Miatello, la presunta assassina, non è stata trovata alcuna macchia di sangue, collegata al ferimento del padre o all’uccisione della madre. Secondo gli inquirenti quindi la figlia della coppia, dopo aver commesso l’omicidio e pensando di aver ucciso anche il padre, prima di salire a bordo della sua Panda, si sarebbe accuratamente lavata. E questo comproverebbe determinazione e lucidità nel non voler lasciare alucna traccia ematica e nel voler portare a termine un piano ponederato e voluto. Mentre secondo la tesi della difesa, l’indagata sarebbe afflitta da un quadro di profonda e drammatica confusione mentale.
Intanto oggi pomeriggio nel duomo di San Martino di Lupari, si celebreranno i funerali di Maria Angela. Nei prossimi giorni, se le condizioni lo renderanno possibile, i pm ascolteranno il marito della donna.
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