Dopo la notizia del fermo a Milano del clochard polacco responsabile dell’accoltellamento della giovane israeliana, parla al Messaggero la mamma della ragazza “Ora possiamo dimenticare questa storia”
La grande paura è alle spalle. Ora bisogna solamente aspettare che il tempo lenisca le ferite: quelle del corpo, ma soprattutto quelle dell’anima. Le ultime 24 ore sono state concitate quanto quelle immediatamente dopo l’accoltellamento della notte di San Silvestro alla Stazione Termini.
Abigail Dresner poteva morire, se i colpi sferrati da Aleksander Mateusz Chomiak fossero arrivati ancora più dritti agli organi vitali. Certo la giovane vittima dell’aggressione è ancora lontana da uno stato di salute accettabile, ma quel che conta è che non rischi la vita.
Ed ora che quel ragazzo polacco senza fissa dimora è stato arrestato grazie alla prontezza di moglie e marito entrambi nell’Arma, la vicenda assurda può essere inquadrata in un’altra ottica. Restano da capire i motivi dell’accoltellamento, anche se parte del movente potrebbe essere rintracciato nella vita complicata del ragazzo in Italia da 8 mesi, che viveva tra i binari della Stazione. Un senza fissa dimora del quale, col trascorre delle ore, vengono fuori sempre maggiori dettagli circa la vita condotta in Polonia. Ma le attenzioni sono anche, come dicevamo, per le condizioni di salute fisiche e psichiche di Abigail, la cui madre è arrivata nella Capitale all’indomani della notizia dell’aggressione subita dalla figlia.
Dalle pagine de Il Messaggero, la donna che racconta come la sua sia una famiglia umile e riservata che fino ad ora ha preferito sottrarsi alle telecamere e alle interviste dei media, ha raccontato questi ultimi giorni: tra l’angoscia di sapere sua figlia grave e la convinzione di poter guardare al domani, sapendo che l’uomo che si è reso responsabile di quel gesto, sia stato prima riconosciuto e quindi arrestato. Al Messaggero dunque la mamma dice che Abigali non ha riconosciuto direttamente il suo aggressore dalla foto, ma di aver letto dai giornali quello che fosse accaduto circa il fermo di Milano ” Resta da chiarire perché si sia accanito così su Abigail, non riesco davvero a spiegarlo. La notizia che lo abbiano identificato e arrestato comunque ci ha molto sollevate”, queste le parole della donna nell’intervista al quotidiano.
La madre di Abigail nel tentativo di capire quali possano essere dunque le motivazioni dell’accoltellamento di sua figlia, sposa la tesi del prefetto della Capitale Bruno Frattasi, che ha parlato ore fa del “gesto di un folle”. Ecco ancora le parole della donna “Sì, anche io penso che si tratti di un ragazzo che ha delle difficoltà. Abbiamo letto che vive in povertà, di espedienti e quella del raptus è stata la prima motivazione che ci siamo date”. La famiglia di Abigai attende di conoscere altri dettagli, elementi che verranno riferiti ufficialmente da chi indaga e coordina la fase investigativa. Intanto la priorità è tornare a casa.
La donna racconta anche di come una delegazione di funzionari dell’ambasciata israeliana abbia ascoltato a lungo la ragazza e sia sia occupata di aspetti legati alla vicenda. La mamma di Abigali si dice inoltre sorpresa dell’attenzione mediatica sui fatti che hanno visto tristemente protagonista la figlia che “Fisicamente si sta riprendendo. Le sue condizioni sono buone ma è ancora molto sconvolta per quanto è avvenuto. Vogliamo solo tornare a casa”.
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