Donnarumma accende il dibattito nel PSG: il portiere italiano sta vivendo un’altra stagione complicata in Francia, cos’è successo.
Gianluigi Donnarumma, il dilemma del campione. Da quando è arrivato a Parigi non fa altro che chiedersi se sia stata la scelta giusta: l’insofferenza non riguarda l’ingaggio, l’ex portiere del Milan è pagato profumatamente, altrimenti non sarebbe nemmeno partito. I dubbi (non solo suoi) permangono riguardo alla piega che sta prendendo – dal punto di vista professionale – la sua avventura francese.
Doveva essere l’erede di Buffon, come lui ha scelto il PSG (anche se in momenti totalmente diversi), ma invece di fare la differenza fa discutere. L’estremo difensore la prima stagione a Parigi l’ha passata a prendere le misure: il confronto con Keylor Navas era impietoso. Ogni volta che è stato impiegato l’ex Milan ha fatto discutere: prestazioni non all’altezza.
Donnarumma, caos PSG: polemica interna, cosa sta succedendo in Francia
Il rapporto qualità-prezzo è andato scemando, al punto che i tifosi hanno cominciato a chiedersi se fosse davvero un buon investimento. La stessa domanda se la sono fatta i vertici parigini, ma per loro la risposta doveva essere affermativa: motivo per cui hanno scelto, anche con il cambio di guida tecnica, di scommettere ancora su di lui. Intanto l’estremo difensore ha fatto capire che fosse il momento per fare una scelta: la concorrenza con Navas la soffre.
Allora il PSG, tra due fuochi, decide che l’alternanza tra i due deve essere più costante e fluida. Puntualmente, però, ogni sessione di mercato, torna la possibilità che uno dei due portieri possa lasciare. Invece, nonostante tutto, ad andare via da Parigi sarà il terzo tassello: Sergio Rico. Portiere inevitabilmente calato nelle gerarchie di Galtier che, non trovando spazio, è da diverso tempo che si guarda intorno.
Su di lui c’era la Lazio, ora invece ci sarebbero contatti serrati con il Milan. Le prossime settimane saranno importanti per capire il destino dell’estremo difensore che comunque non ha gradito l’atteggiamento da parte dei due colleghi. Una porta per tre persone è inevitabilmente stretta, ma secondo il ragazzo c’è modo e modo di condividere uno spogliatoio e determinate necessità. L’atmosfera al PSG è tutt’altro che serena: le aspettative sono alte. Anche le reazioni fanno fatica a contenersi. Questo dev’essere l’anno della svolta, non solo fra i pali. Un bel segnale è stato dato, ora occorre solo capire come verrà recepito.