Situazione apocalittica a Shangai, dove il Covid al pari di una piaga d’Egitto ha ricominciato a flagellare la popolazione. Gli ospedali sono al collasso e molti infermi sono curati sui marciapiedi.
Il nuovo anno sta dimostrando che il Covid non se n’è mai andato. Anzi è tornato in tutta la sua virulenza, funestando intere zone del pianeta. Così è a Shangai, dove 18 milioni di persone sono state, o lo sono ancora, affette dal micidiale virus.
I media ufficiali aggiornano continuamente il bollettino, mostrando una situazione davvero critica. Gli ospedali sono pieni di pazienti, soprattutto anziani, e non c’è più posto per nuovi malati. Ecco cosa sta accadendo lontano da noi.
Covid, Shangai: ospedali pieni, i malati sui marciapiedi
A Shangai è caos! La rete delle strutture sanitarie della megalopoli sta cedendo sotto i colpi inferti dal Covid. Il virus si sta trasmettendo con particolare rapidità, facendo scoppiare i reparti dei maggiori ospedali della città. E’ assalto alle flebo e alle bombole d’ossigeno. I pazienti sono altresì sottoposti al monitoraggio cardiaco. Molti di loro sono anziani. Lo scenario che si mostra a chi frequenta le corsie dei nosocomi è sconvolgente.
Numerosi infermi sembrano privi di vita. Altri vengono curati fuori dall’edificio, sui marciapiedi. Una mezza resa giunge anche dalle autorità, le quali hanno fotografato la situazione e ammesso che contrastare il virus è pressoché “impossibile”. Un contesto aggravato dai pochi test screening non più obbligatori e da dati frammentari. Come gli ospedali, anche le farmacie sono sotto pressione. Le richieste di medicinali sono impressionanti.
Covid in Cina: la contraddizione dei numeri
A dispetto di quanto sta succedendo a Shangai, quello che salta più agli occhi è la contraddizione tra i decessi ufficiali riconosciuti dalle autorità di Stato e l’altissimo numero di malati Covid. In Cina all’inizio di dicembre si contavano solo 15 decessi. Eppure, stando a quanto affermato dal vicepresidente di uno degli ospedali di Shangai, il contagio è 30 volte superiore a quello di maggio scorso.
Il dirigente medico del Ruijn, ad un quotidiano del Partito Comunista, ha affermato la gravità di quanto sta succedendo. “Ora la diffusione della pandemia a Shangai è molto estesa – ha detto Chen Ezhen – potrebbe essere stato raggiunto il 70%. Parliamo di 20 o 30 volte i contagi di aprile e maggio”, ha continuato. Al momento la città di Shangai è soggetta a un lockdown di due mesi. “Oltre cento ambulanze arrivano ogni giorno e oltre la metà dei ricoveri riguarda pazienti con più di 65 anni”, ha concluso il Ezhen, altresì membro del consiglio municipale.