Gli investigatori hanno ricostruito il viaggio dell’aggressore che la sera del 31 dicembre ha tentato di uccidere, accoltellandola, una turista israeliana alla Stazione Termini. Grazie alle telecamere, ricostruito anche il suo identikit: è ora l’uomo è stato arrestato
Le immagini avevano già consentito di fissare e poi rivedere quei drammatici secondi in cui un uomo completamente vestito di nero, berretto in testa e una busta blu tra le mani, accoltellava più volte con lucidità e precisione una ragazza intenta a comperare un biglietto alla Stazione Termini di Roma.
Abigail Dresner, questo il nome della vittima, ha 24 anni ed è israeliana. Sorpresa dall’aggressione, aveva provato a difendersi dai colpi dell’arma di taglio. Cosa che forse le ha consentito di non essere ferita a morte. Chi colpisce la lascia poi lì e fugge riponendo il coltello in quella stessa busta blu, dalla quale lo aveva precedentemente tirato fuori.
Quel video è diventato virale, come la notizia di un criminale, di un violento munito di una grossa lama che girava indisturbato per la Capitale, dopo aver inspiegabilmente tentato di ammazzare una ragazza indifesa. Che si fosse tentato di una rapina, era stato quasi immediatamente escluso. Gli investigatori, dopo aver saputo l’identità della ragazza avevano concentrato le attenzioni sulla pista dell’attentato, ma il mistero resta per il momento fitto, almeno sul movente. Perché grazie al circuito delle telecamere installate non solo alla Stazione Termine, è riuscito a ricostruire i movimenti dell’uomo fino appunto al luogo in cui ha colpito.
E alla fine gli inquirenti sono riusciti ad individuare anche la sua identità: si tratterebbe di un senza tetto di origine polacche. Aleksander Mateusz Chomiak, sarebbe questo il suo nome, arrivato in Italia 8 mesi fa. Il giovane ha 25 anni, ed è accusato di tentato omicidio. E’ stato possibile arrivare alla sua identificazione, grazie ai video di altre telecamere, sempre della stazione, che lo mostrano in altri momenti. Sembrerebbe che sin dai primi istanti, le forze dell’ordine avessero concentrato i loro sospetti negli ambienti di chi frequenta, tra i clochard che bivaccano alla Stazione Termini. Ma su questo aspetto gli investigatori avrebbero mantenuto il massimo del riserbo. L’uomo però secondo alcune indiscrezioni, soffrirebbe di problemi psichici ed avrebbe precedenti penali.
Dalla periferia sud di Roma fino a Piazza dei Cinquecento, ovvero il piazzale antistante la Stazione. L’aggressore, come riporta oggi il quotidiano la Repubblica, ha percorso 12 Kilometri per incontrare la sua vittima. L’aggressore si è spostato su un bus della linea 714 partito dall’Eur, che potrebbe aver raggiunto con un altro mezzo. Salito sull’autobus un’ora prima del suo arrivo a Termini, non ha destato l’attenzione di nessuno. “Un viaggiatore come tanti”, avrebbe riferito il conducente del 714.
Intorno alle 21.30 poi l’arrivo alla Stazione, dove intercetta Abigail che non si rende conto di essere seguita. L’uomo non si cura evidentemente delle numerose telecamere installate che stavano riprendendo ogni cosa. Poco dopo le scene drammatiche che tutti conosciamo che fortunatamente non sono costate la vita alla donna, ma che sono state diffuse sui social, Facebook in modo particolare, senza alcuna autorizzazione. E ora si indaga anche su chi ha commesso questo gesto, che stando sempre a quanto scrive Repubblica, avrebbe frequentato l’Università di Tor Vergata, lavorerebbe all’Ikea e tra i 215 amici avrebbe anche parenti tra i vertici del ministero dei Trasporti
Intanto a Roma sono arrivati anche fidanzato e madre di Abigail, che ovviamente è sconvolta per l’aggressione subita. Non ha molta voglia di parlare, di ricordare, di rivivere quegli istanti drammatici. Anche se gli agenti di polizia che piantonano il reparto di chirurgia preventiva del Policlinico Umberto Primo , delle domande le hanno rivolte alla giovane donna.
E hanno anche respinto l’assalto dei cronisti che avevano bisogno di informazioni. La sensazione che trapela, è che l’indagine possa essere ad una svolta. E che il mancato Killer, abbia il fiato sul collo degli investigatori.Tra le ipotesi comunque al vaglio degli investigatori un dettaglio: ovvero che a scatenare la furia dell’uomo potrebbero essere stati alcuni simboli sullo zainetto della vittima dell’aggressione, che in realtà sono delle scritte in ebraico.
Giunge in questi minuti la notizia che il senzatetto, polacco accusato dell’aggressione della giovane israeliana è stato arrestato dalle forze dell’ordine. Il 24enne è stato bloccato a Milano. Su di lui pende un’accusa di tentato omicidio senza l’aggravante di tipo razziale. Al momento l’uomo si trova in una caserma dei Carabinieri. E’ stato infatti condotto lì dopo essere stato riconosciuto sul treno per Brescia da due militari dell’Arma fuori servizio, che gli hanno impedito di fuggire.
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