La mamma di Denise Pipitone riceve dallo Stato la tessera sanitaria della figlia scomparsa 20 anni fa. Per questo particolare assume un significato molto importante e di grande speranza
È nel ricordo di tutti la scomparsa a Mazara del Vallo della piccola Denise Pipitone, uno dei più bui casi di cronaca avvenuto il 1° gennaio 2004, quando la ragazzina non aveva compiuto neppure 4 anni. Nonostante la mamma non si sia mai data per vinta, e ancora oggi dopo quasi 20 anni continua a cercarla ovunque di Denise ancora nessuna traccia.
Proprio in questi giorni però, dopo anni di false piste e un lungo processo, Piera Maggio ha ricevuto dallo Stato la tessera sanitaria di Denise Pipitone. Un fatto automatico ma che per Piera è qualcosa di molto significativo. A darne notizia è stata proprio lei tramite Facebook.
Mentre per i pubblici uffici il caso potrebbe essere derubricato come un atto dovuto, così non è stato per Piera Maggio. La mamma di Denise Pipitone ha pubblicato sui social la foto della tessera, aggiungendovi un commento. “Da una parte tanta amarezza, dall’altra lo Stato italiano ci fa sentire la presenza di nostra figlia… Perlomeno con il codice fiscale che era in scadenza”.
Queste le parole una madre profondamente piegata da un dolore che si protrae ormai da due decenni, dall’altra un piccolo segno di speranza nel post: “Denise c’è, fino a prova contraria”.
Per lo Stato Denise è quindi viva e anche il corso della giustizia sta andando avanti. Il 22 dicembre scorso è stata condannata ad un anno di reclusione l’ex pm Maria Angioini, la magistrata che indagò sulla scomparsa delle piccola. La donna è stata accusata di false informazioni al pubblico ministero. La condanna richiesta dalla Procura è stata di due anni. La sentenza che è stata stabilita in camera di consiglio, è stata però sospesa dal giudice monocratico di Marsala.
Come fa ogni anno, gli ultimi giorni del 2022 Piera Maggio aveva pubblicato un messaggio carico di speranza: “Quest’anno è stato un mix tra belle novità e alcune amarezze. Noi siamo ciò che rappresentiamo al di là delle parole, che tanto risultano inutili se non seguite da fatti concreti”. La mamma di Denise aveva affermato pure: “Spero ad un anno #Anno2023, pieno di tanti propositi positivi e proficui, spero in una risoluzione del nostro caso, spero di poter riabbracciare mia figlia”. Poi si era anche tolta qualche sassolino dalla scarpa: “Spero in un mondo migliore con meno cattiveria. Spero ad un’attenta riflessione e un sincero pentimento di coloro che il male ce l’hanno dentro e lo riversano verso gli altri”. Ed infine: “Spero, perché la speranza è qualcosa che nessuno potrà mai togliermi; e allora spero finché respiro”.
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