Un vasto incendio è divampato nella notte nel centro di accoglienza per minori Aedis a Santa Caterina di Pasian di Prato, in provincia di Udine. Una persona è morta nel rogo, due gli ustionati. Tra questi un ragazzino di 16 anni, sarebbero gravi le sue condizioni. La situazione
La tragedia nella notte che ha portato all’ultimo giorno del 2022. Siamo nella provincia di Udine, esattamente nel centro di accoglienza di Aedis a Santa Caterina di Pasian di Prato.
Qui, la notte scorsa intorno alle 2.30 per cause tutte da accertare, è scoppiato un vasto incendio che purtroppo ha provocato la morte di una persona e il ferimento con gravi ustioni di almeno altre due.
A perdere la vita un minore di origini albanesi, come riporta anche il Messaggero. Sarebbe invece ghanese l’altro giovane che è stato trasportato con urgenza a Verona. Destano preoccupazione le sue condizioni. Sono queste le notizie arrivate anche all’Ansa dal Comando provinciale di Udine dei vigili del fuoco Il secondo ferito non sarebbe invece grave, ma è stato comunque ricoverato presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia. Si tratterebbe in questo caso di un operatore della struttura, un adulto, che avrebbe riportato ustioni in varie parti del corpo. Stando sempre alle informazioni raccolte sin qui, l’incendio sarebbe stato completamente domato.
Cosa ha provocato il rogo? Al momento è difficile ipotizzare quale siano state le cause dell’incendio divampato nel centro di accoglienza, e per il quale immediatamente sono state comunque adottate tutte le procedure del caso. Inviate tempestivamente due ambulanze, un’automedica, l’elisoccorso. A svolgere le indagini sono i Carabinieri della Compagnia di Udine, che hanno ascoltato già diverse testimonianze e che stanno cercando di ricostruire la dinamica di quanto avvenuto.
Col trascorrere delle ore emergono però purtroppo anche i dettagli sull’identità della vittima di questo fatale incendio “E’ un ragazzo di 17 anni, un giovane albanese che era con noi da un anno circa, era proprio un bravissimo ragazzo”, lo ha detto all’Ansa Michele Lisco, il responsabile della comunità. “Siamo tutti affranti”.
“Abbiamo sentito delle urla dei ragazzi ad un certo punto della notte – ha raccontato Lucrezia Lisco, come riporta il quotidiano La Stampa, che assieme al padre Michele è responsabile della struttura e che vive in una delle case limitrofe a quelle in cui si trovavano i ragazzi -. Siamo usciti io e il mio compagno ed era tutto pieno di fumo. Continuavo a sentire le urla dei ragazzi e non riuscivamo ad aiutarli. Alcuni si sono buttati dalle finestre. Siamo sconvolti, non sappiamo come sia potuto accadere”.
I locali in cui è divampato il rogo sono gestiti come detto sopra, dall’Aedis onlus, cooperativa che si occupa dell’ospitalità per minori prevalentemente stranieri non accompagnati.
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