Steven Tyler, guai in vista per il leader degli Aerosmith | L’accusa è pesantissima

Steven Tyler accusato di violenza sessuale su una minore. Il frontman degli Aerosmith dovrà difendersi da imputazioni pesantissime. Non è infatti da sottovalutare che la causa sia stata avviata a Los Angeles, dove non esistono prescrizioni per questo tipo di reati.

Quella di Steven Tyler è una vita di sregolatezze ed eccessi, ma trovarsi chiamato alla sbarra per rispondere di accuse di violenza sessuale e danni morali, è tutto un altro paio di maniche. Stando a quanto diffuso dalla rivista principe in fatto musicale, Rolling Stone, la ricorrente è una tale Julia Holcomb. Un nome che la dice lunga.

La donna accusa la star dell’ hard rock di un progetto premeditato contro di lei, in modo da riuscire a usarle violenza. La vicenda risale agli anni ’70, quando i due vivevano assieme e la presunta vittima era minorenne.

Steven Tyler accusato di violenza sessuale: lui e la 16enne vivevano assieme

La causa intentata sul piano penale contro Steven Tyler poggia sulle accuse che Julia Holcomb ha rivolto al cantante degli Aerosmith. La querelante riferisce che il rocker avrebbe convinto la madre a concedergli la custodia della figlia per vivere con lei. Proseguendo nel racconto l’obiettivo sarebbe stato quello di poter instaurare una relazione sessuale. Allora la Holcomb aveva solo 16 anni. Ancora i due avrebbero convissuto per tre anni, a partire dal 1973. In passato non si era fatto specificamente riferimento a tutto ciò, tanto più che la donna veniva citata anche dalla rivista Rolling Stone in merito al suo legame sentimentale con Tyler.

Adesso, persino l’autobiografia dell’artista è stata acquisita ai fini del processo. Nel volume il polistrumentista, senza mai fare il nome, ha sostenuto di “aver sposato quasi un’adolescente”. E in un’altra occasione ha detto che “i suoi genitori si erano invaghiti di me e avevano firmato un documento che mi concedeva la custodia della ragazza in modo che non venissi arrestato nel caso l’avessi portata fuori dallo Stato. L’ho fatta viaggiare in tour con me”, ha altresì aggiunto. A tutto questo non ci sta l’allora 16enne, che ha dichiarato che all’epoca “non era in grado di opporre resistenza al potere, alla fama, ai soldi” della star.

Secondo lei, Tyler l’ha “spinta a credere che la loro fosse una relazione romantica”. Lui e Holcomb si sarebbero incontrati per la prima volta durante un concerto a Portland, dopo il quale il chitarrista avrebbe accompagnato la minorenne in un hotel per alcuni “atti sessuali illeciti”. La vicenda sarebbe continuata in occasione di un altro concerto. Quindi il volto di punta degli Aerosmith avrebbe comprato un biglietto alla giovane per farsi raggiungere a Seattle. Anche in quel caso, è stato affermato, ci sarebbero stati  abusi sessuali.

La causa contro il leader degli Aerosmith: “abusi, alcol e droghe”

Man mano che Julia Holcomb snocciola la sua versione, la vicenda allude ad aspetti sempre più torbidi e raccapriccianti. Non solo ripetute e impunite violenze sessuali, ma anche uso di alcol, droga e non solo. La donna va dritto al punto e narra di essere rimasta incinta quando aveva 17anni. Ma anche di essere stata spinta ad abortire da Tyler, pure padre del bambino. Per convincere l’adolescente, pare che il frontman le avesse propinato alcune scuse.

Intimorita dalla determinazione dell’uomo, Julia racconta che se non lo avesse accontentato, lui avrebbe smesso di mantenerla. Alla fine della relazione con Tyler, la ragazza è diventata cattolica e si è sposata, ma adesso chiede giustizia per tutti quei fatti. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso è stata la pubblicazione dell’autobiografia del cantante, in cui parla del loro rapporto e di alcuni dettagli, senza averle mai chiesto il consenso. A quanto pare in ballo ci sarebbero anche frasi piuttosto scabrose e controverse

La testimonianza di Julia Holcomb

“Il mondo di Steven era fatto di sesso, droga e rock’n roll, ma non sembrava meno caotico della vita che m’ero messa alle spalle. Non potevo immaginarlo, ma ne sarei uscita a malapena viva”, ha raccontato Holcomb. “Non potevo chiedere che mi chiedesse d’abortide – ha continuato – Passò più di un’ora a insistere affinché lo facessi. Disse che ero troppo giovane per avere un figlio e che il bimbo aveva avuto danni cerebrali per via dell’incendio e delle droghe che avevo assunto”.