Il nuovo anno sta per entrare nel vivo e spuntano novità anche per la questione carburante: cosa emerge e perché i dettagli non piacciono ai cittadini.
Il caro energia è un problema che va di pari passo con la paura dei rincari dovuti al prezzo del petrolio, di conseguenza con benzina e diesel. Fare il pieno è diventato negli ultimi tempi, specialmente con lo scoppio della guerra in Ucraina, qualcosa di non economico.
Il governo Meloni è intervenuto per continuare il blocco delle accise, cosa già fatta durante lo scorso Esecutivo, ma ora c’è una questione che potrebbe causare non poche polemiche e decisioni da prendere a stretto giro.
Scadranno il 31 dicembre 2022 gli sconti sulle accise indetti dalla maggioranza guidata da Giorgia Meloni. Iniziato con il governo Draghi e proseguito con quello attuale, ma con una novità certamente inaspettata. Probabilmente sarà necessario recarsi al distributore prima dei rincari, provando a risparmiare qualcosa rispetto a quanto bisognerà pagare a partire dal primo gennaio 2023.
Il taglio delle accise risale allo scorso mese di marzo, in concomitanza con l’aumento delle bollette energetiche visto il conflitto ucraino, poi l’intenzione di procedere con il prolungamento dei tagli.
Anche lo scorso novembre, con scadenza fine 2022, si è così deciso di procedere con i tagli, passando però da 30,5 centesimi a 18,3. Il Codacons ha già annunciato di non accettare questa decisione, parlando di un rincaro medio pari a quasi 220 euro annui.
I carburanti continuano a calare con una media di 1,625 al litro per benzina, 1,689 per il diesel, cifre nettamente più basse rispetto a quelle di un anno fa. Come se non bastasse, inoltre, potrebbero arrivare possibili nuovi aumenti sui pedaggi da pagare sulle autostrade italiane (quelle ovviamente a pagamento).
Il Centro Consumatori Italia ha parlato già di cifre in vista del 2023. La fine dello sconto per le spese dei trasporti su gomma equivarranno ad un aumento pari a 5,2 miliardi, così da aumentare l’inflazione dello 0,4%. Tutto questo è causa dell’aumento dei costi per il trasporto merci.
Da un lato prezzi in calo di benzina e diesel, dall’altro l’aumento delle accise in vista del 2023: le due cose si potrebbero compensare, ma gli italiani restano alquanto titubanti per le possibili novità in arrivo.
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