Tutto il mondo, non solo quello del calcio, piange e ricorda Pelè. Il fuori classe assoluto scomparso ieri dopo la battaglia persa contro un tumore al colon. Il Brasile ha decretato 3 giorni di lutto nazionale, martedì si terranno i funerali a Santos. Il grande campione della Juventus e della Nazionale Dino Zoff, lo ha conosciuto in due distinte situazioni. Ai microfoni di Free.it in esclusiva ha detto “Quella volta che ho parato un suo tiro…”
“Tutto ciò che siamo, è grazie a te. Ti amiamo infinitamente. Riposa in pace”. Così, con l’emoticon di due cuori e una foto delle sue mani ‘intrecciate’ con quelle di sorelle e nipoti, la figlia di Pelé, Kely Nascimento ha annunciato ieri su Instagram la morte del padre.
Pelè era ricoverato presso l’ospedale Albert Einstein di San Paolo dallo scorso 29 novembre, per un ciclo di cure dopo essere stato operato nel settembre del 2021 per un tumore al colon.
Tutto il mondo, e non solo quello del calcio, piange la scomparsa del più grande di tutti insieme a Maradona. Ora insieme continueranno a incantare gli abitanti del Paradiso, col pallone sempre tra i piedi. In Brasile hanno deciso di omaggiare O Rei, decretando 3 giorni di lutto nazionale. Per la leggenda del calcio, è stato scritto un decreto pubblicato dalla Gazzetta ufficiale e firmato da Bolsonaro, che dal 2023 lascerà il posto a Lula. “Viene decretato il lutto in tutto il Paese, segno di rispetto dopo la morte di Edson Arantes do Nascimento. Attraverso il calcio, ha portato il nome del Brasile nel mondo. Ha trasformato il calcio in arte e gioia”.
Pelè, in Brasile decretati 3 giorni di lutto. Martedì i funerali
La veglia funebre per Pelé si terrà lunedì, mentre i funerali saranno il giorno dopo, martedì 3 gennaio, a Santos. Qui Pelè ha disputato quasi tutta la sua carriera di club. Il feretro del campione, sarà portato in corteo funebre per le vie della città, prima di celebrare una cerimonia religiosa in forma privata. O Rei verrà sepolto in un cimitero verticale considerato come il più alto del mondo, nel municipio di Santos. E allora in questi giorni sarà il tempo della commozione, dei ricordi di chi lo ha conosciuto da vicino, di chi ha avuto la fortuna di parlarci, di giocarci contro, di parargli magari anche uno dei suoi tiri fenomenali.
Come è accaduto a Dino Zoff, campione del mondo con la maglia dell’Italia nel 1982. Giocatore storico della Juventus, dirigente sportivo, allenatore. Uno dei portieri più amati e importanti del calcio italiano. Ai microfoni di Free.it, Zoff in un’intervista esclusiva, ha aperto amabilmente il suo cassetto dei ricordi e ci ha raccontato di quella foto in casa sua e di quella volta in cui fermò un gol proprio al campione di tutti i tempi.
Zoff, lei che è stato un grande campione, cosa si sente di ricordare della vita di Pelè?
“Intanto va detto che nella storia del calcio esistono campioni diversi, e Pelè era tra questi. Anzi l’aggettivo di “campione” non è calzante per lui. O Rei era un fuoriclasse assoluto, dentro e fuori dal campo”.
Lo ha conosciuto, ci ha giocato contro?
“Sì…in due diverse occasioni. La prima volta negli USA, durante una partita con la Nazionale, ma non ricordo esattamente la data perchè non era un incontro ufficiale. Si trattava di un’amichevole. Ho una foto sa di quella volta…lui stranamente non ha segnato e io gli ho parato!”
Immagino custodisca gelosamente quello scatto, dove lo tiene?
“Assolutamente sì, ne vado orgoglioso. La foto è conservata insieme ad altre scattate con campioni speciali. E’ appesa nel corridoio della mia casa…Ma io Pelè l’ho conosciuto anche in una seconda circostanza. Era una premiazione, insomma indossavamo abiti civili…E anche di quell’occasione ho una foto”.
O’rei, il ricordo di Dino Zoff “Quella volta in cui gli parai un tiro…”
Immagino allora che durante la premiazione abbia avuto modo di parlargli, più facile che in mezzo ad un campo di calcio…
“Sono state chiacchiere amabili. Pelè non solo era inarrivabile come giocatore di calcio, era pure simpatico, una persona davvero a modo”.
Quando lo ha visto giocare davanti a lei, subito si è reso conto di che pasta di calciatore fosse?
“Quando si hanno le qualità straordinarie di cui Pelè era dotato, non ci voleva molto ad accorgersi della differenza che sapeva fare. Lui è stato il meglio assoluto in tutte le componenti calcistiche: dal tiro al dribbling. Non c’era un aspetto del calcio nel quale non si distinguesse…”
Nel dualismo Maradona/Pelè come si è collocato negli anni Dino Zoff?
“Ai miei tempi il dualismo era Pelè e Sivori, poi è arrivato Maradona”.
Ma un’immagine di gioco di Pelè per il quale lo ricorda perfettamente ce la dice?
“Paradossalmente non si tratta di un goal. Se non sbaglio il Brasile giocava contro la Cecoslovacchia. Pelè tira da 10/15 metri, la palla va di un soffio fuori. Una magia, una delle tante sue, anche se non è entrata in rete”.